FERMIAMO IL DECLINO O ALMENO TENTIAMO DI FARLO
Aprile 2013 |
SALVIAMO L’UFFICIO DEL GIUDICE DI PACE
Nelle nostre conversazioni, ormai, si parla con l’imperfetto o, peggio ancora, col passato remoto. C’è stato un tempo che avevamo l’ufficio del registro, dove ognuno si recava per registrare un atto o un contratto; che avevamo la sede della ASL FG/7, ricettacolo di cariche politiche ma anche di posti di lavoro; che avevamo due seminari (diocesano e comboniano) che hanno formato intere generazioni; che avevamo la Diocesi, istituzione prestigiosa; che avevamo il grandioso cine teatro Diana, mille posti a sedere coperti; che avevamo il carcere, c’è ne sarebbe ancora bisogno; che avevamo la Pretura, chi non ricorda il dott. Palieri, che avevamo, avevamo, avevamo. A proposito di Pretura, oggi abbiamo il Giudice di Pace, e uso il presente ancora per poco, un ufficio giudiziario di frontiera, ultimo presidio dello Stato unitamente alla presenza della caserma dei carabinieri. Le uniche istituzioni, ancora vicine ai cittadini che li rassicurino. Punti di riferimento cui rivolgersi per qualsiasi esigenza.
La sola presenza rappresenta, nel comune sentire della gente, un appiglio a cui aggrapparsi. Con l’adozione del decreto legislativo n. 156 del 7 settembre 2012, il Governo ha confermato il taglio dell’80 % delle sedi dei Giudici di Pace, con la soppressione di 667 uffici su 846, in buona sostanza eliminando la quasi totalità delle sedi sul territorio nazionale (una scelta scellerata, da incompetenti, ma questo è un altro discorso). Soppressione che riguarderà anche la sede autonoma di Troia. Quando mi sono permesso di parlarne con le massime cariche politiche e amministrative della nostra comunità ho avvertito quasi un senso di fastidio come se non aspettassero altro pur di rientrare in possesso dell’immobile magari per fare ….. l’ennesimo contenitore culturale (speriamo non familiare) … ne abbiamo piene le scatole. A differenza di altri comuni, nei quali è scoppiato il putiferio, a Troia non un dibattito, un manifesto, un accenno, una frase, una parola. Eppure, mi dicono che, tra i banchi del consiglio comunale, ci siano due avvocati. Così come, mi dicono, che un altro collega sia diventato segretario politico di un partito di opposizione. A dire il vero, la strategia di sopprimere l’ufficio giudiziario affonda le radici nel disinteresse dell’amministrazione che, da qualche anno (non so se volutamente) ha abbandonato a se stesso la struttura che è tenuta aperta solo grazie all’abnegazione del nuovo Cancelliere, la sig.ra Paola, che si è messa in testa, contro tutto e tutti, di tenere aperto l’ufficio per “assicurare giustizia”, come ama dire. Sono sicuro che nemmeno l’artefatta campagna diffamatoria messa in piedi nei Suoi confronti – sulle luci accese di notte – riusciranno a scalfirla. Anzi queste insinuazioni, calunnie, rappresentano uno sprone per intensificare le richieste di sistemazione dell’impianto elettrico a tutti gli organi competenti, amministrazione compresa. Comunque, facciamo ancora in tempo a salvare il nostro ufficio giudiziario. A questo proposito, rivolgo un appello al Sindaco, all’Amministrazione, alle forze politiche, al Vescovo che tanto si è speso per Lucera, alle associazioni, ai trentotto (dico 38) colleghi avvocati presenti sul territorio. In data 28 febbraio 2013 è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia il testo delle note di istruzioni per il mantenimento degli uffici del GdP con oneri a carico degli Enti Locali. Relativamente al circondario di Lucera il citato Decreto Lgs.vo ha previsto la soppressione dei GdP “ a meno che gli Enti locali non si accollino le spese per la loro manutenzione e per il personale amministrativo”. Sempre a questo proposito, il Ministero ha assegnato, in forza del richiamato D. Lgs.vo, il termine di sessanta (60) giorni (scadenza: 29 aprile 2013) per la dichiarazione di disponibilità all’accollo delle spese per la manutenzione e per il personale. Attiviamoci tutti, addetti ai lavori e non, per tentare di salvare l’ufficio giudiziario che in futuro, sono certo, avrà sempre maggiore importanza atteso che sostituirà, in tutto e per tutto, le vecchie preture mandamentali e, alla luce della possibile soppressione del Tribunale di Lucera, potrà ampliare enormemente il proprio bacino territoriale.
Fermiamo con i fatti e non con le chiacchiere il nostro lento ma inesorabile declino.
Invitiamo i lettori ad esprimere il loro parere sul mantenimento dell'Ufficio del Giudice di Pace.
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