L’esecuzione di un ritratto, sia esso realizzato a carboncino, a sanguigna (come il capolavoro di Leonardo), o semplicemente a matita, richiede un’attenzione particolare ed una notevole capacità nel crearlo, occorre un certo livello di bravura dell’artista nel donare al soggetto una totale somiglianza fisica ed in particolare nell’espressione caratteristica del personaggio.
Premesso che l’uomo ha praticato l’arte del disegno e della pittura da tempi remoti, se ricordiamo i primi accenni rupestri della preistoria, attraverso la riproduzione di segni o simboli, fino ai tempi moderni dove attraverso nuove tecniche si possono riprodurre disegni simili a delle fotografia, tutto dipende dalle capacità dell’uomo che attraverso la sua intelligenza migliora giorno dopo giorno fino a diventare un maestro. Anche se è giusto considerare che nel proprio DNA vi sono tracce, un esempio fra tanti, il padre di Pablo Picasso era un professore di disegno che insegnò al figlio le prime nozioni. Oggi tutti sappiamo chi è stato Picasso, ma non tutti sanno realizzare certi capolavori, molti si perdono per strada riconoscendo i propri limiti, altri i più bravi, applicando le loro tecniche e di queste ne hanno fatto una professione, altri invece nel cimentarsi come hobby scoprono strada facendo il proprio estro.
Uno di questi è Donato FORGIONE, un nostro concittadino che di estro ne possiede e come ma lascio all’attento lettore il giudizio in merito: ma tutti si chiederanno chi è Donato FORGIONE ? Un giorno l’ho incontrato e sono rimasto stupito delle sue notevoli capacità e con quanta facilità riesce a realizzare degli autentici capolavori che molti del settore hanno iniziato ad apprezzare.
Ho chiesto a Donato di raccontarci qualcosa di sé:
Sono nato a Troia nel 1962 , quindi mi reputo troiano a tutti gli effetti, anche se quasi subito dopo i miei genitori che si chiamano Antonio e Maria De Palma si sono trasferiti a Torino all’inizio degli anni 60’ per motivi di lavoro. I miei genitori prima di trasferirsi a Torino abitavano in via Municipio e prima ancora in largo Leppe, nei due lati a “sole “ ed a “vento” due caratteristiche del nostro bel paese che tanto mi mancano e che conservo nei ricordi di gioventù.
Puoi parlarci ora di quali tecniche usi per creare questi capolavori?
Per quanto riguarda la tecnica di fare i disegni, naturalmente parto dal disegnare a matita leggera il contorno dell’immagine; per fare questo con più precisione, prendo dei punti di riferimento dalla foto che uso come modello; misurandone le distanze le riporto riproporzionando le misure del disegno, dopodiché partendo da questi punti di riferimento traccio tutto il contorno. Cosa non facile quando si tratta di dare le somiglianze nei ritratti. Poi comincio a colorare partendo dall’alto e procedendo verso il basso, questo per evitare le sbavature delle matite passando con le mani su parti già colorate o disegnate. Poi diventa importante riuscire a dare le giuste sfumature, cosa che faccio sovrapponendo strati di matite di colore diverso e soprattutto utilizzando in sovrapposizione, le matite nere per fare le ombreggiature e quindi dare le profondità all’immagine.
Per concludere direi che disegno sempre in modo molto istintivo, sia nella scelta dei colori che nella stesura e dosatura degli stessi.
Complimenti Donato per la tua bravura, ed il tuo impegno nell’applicarti fin nei minimi dettagli, rendendo ogni soggetto un capolavoro. Sai è da quando è nato il nostro giornale Aria di Troia che mi cimento ad incontrare vari nostri concittadini che si occupano nei vari settori di lavoro in tutto il mondo e che attraverso le capacità personali hanno saputo creare imperi economici come ad esempio in quello dolciario ma anche in altri settori industriali del mondo del lavoro, altri nel settore hobbystico si sono fatti conoscere, molti sono gli esempi: dalla scultura del marmo a quella della pietra, del ferro battuto, della pittura, del disegno e tante altre ancora. La mia soddisfazione nel conoscere questi nostri concittadini è stata quella di condividere il proprio orgoglio troiano che ci distingue in ogni parte del mondo.