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Progetto illuminazione Cattedrale di Troja

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Giugno 2013
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La luce calda del futuro tra storia, arte e liturgie

Sin dalla notte dei tempi la funzione principe affidata ai templi di ogni sorta,consacrati alla memoria o alla celebrazione di chicchessia, è sempre stata quella di custodire ed esaltare la luce. In ogni forma liturgica, manifestazione rituale o rappresentazione temporale relativa. Sia essa simbolica, nella versione più classica di fuoco o fiamma, sia in quella più alta e solenne del “cero pasquale”,delle candele e dei lumini, a cui da millenni è affidato il tener vivi sentimenti di fede, suggestioni contemplative e aneliti alla preghiera, per credi e religioni senza tempo e senza confini. Oppure nella sua declinazione più naturale quando è stata lasciata irrompere nelle navate, nei matronei e nelle cappelle da rosoni di fattezze affascinanti, da finestre o losanghe opportunamente orientate o da vetrate gotiche d’ogni forma e misura: vere e proprie opere d’arte valorizzate ed esaltate dalla loro azione di filtro dei raggi solari. O ancora quando ha assunto il suono intenso della “parola”, declamata, letta, cantata o salmodiata, per illuminare e dar corpo alle implorazioni, alle speranze, alle sofferenze e al dialogo intimo e personale, che diventano supplica corale ed esortazione collettiva in una miscellanea di spiritualità, devozione etradizione tipiche di ogni comunità locale. E’ a queste peculiarità che si ispira il progetto “Lavori di riqualificazione impiantistica e nuova installazione illuminotecnica ed acustica della Basilica Cattedrale di Troia”, redatto dagli architetti Antonio Stefano Cibelli e Piero Guadagno (tra i promotori del Distretto Culturale Daunia Vetus), con l’obiettivo di rendere la Basilica un modello: il primo monumento di Puglia dotato di tecnologia avanzate a led, nel solco dell’abbattimento dei consumi energetici. Il nostro progetto – tengono a far sapere gli architetti Cibelli e Guadagno – è stato fortemente voluto da S.E. Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Lucera-Troia, primo a

crederci fino in fondo anche in assenza di copertura finanziaria, e dall’Assessore Regionale al Mediterraneo, Cultura e Turismo, Silvia Godelli, che decise di inserirlo nel più ampio Progetto di Eccellenza Turistica dei Monti Dauni”. Finanziato interamente dalla Regione Puglia, per un importo complessivo di 400.000 euro –aggiungono gli architetti - doterà la  basilica oltre che di un impianto elettrico a norma, di un innovativo sistema di illuminazione a LED gestito da domotica. Atto a favorire, in primis, i diversi momenti liturgici attraverso l'uso di scenari illuminotecnici, e in seconda istanza, la fruizione degli aspetti artistici ed architettonici all'interno del duomo. L'impianto avrà un modestissimo impatto fisico sulle strutture (sarà praticamente invisibile), ma anche sui costi di gestione e di manutenzione. Il progetto risolverà, inoltre, gli annosi problemi di acustica che da sempre limitano la comprensione dei momenti liturgici”. Illustrando il voluminoso incartamento, Antonio Stefano Cibelli precisa: “Nello scorso decennio la Cattedrale di Troia è stata interessata da una serie di interventi di restauro finanziati sia con stanziamenti privati (ACRI - Associazione Casse di Risparmio Italiane), che finanziamenti pubblici: quali i fondi P.O.R. 2000/06 e P.I.T. n.10 dei Monti Dauni. I lavori che hanno interessato il restauro dei prospetti esterni e il consolidamento statico del rosone, nonché il rifacimento del manto di copertura, dopo anni di incuria hanno riportato all’antico splendore il Duomo. Oggi è possibile di nuovo ammirare i caratteristici ed unici merletti nell’originale candore della pietra bianca”. Tale suggestivo splendore dell’esterno – aggiunge - contrasta, però, con gli interni cupi e mal illuminati, per la presenza di un impianto ormai datato e non a norma. L’attuale impianto elettrico, realizzato negli anni ’50 del secolo scorso, oltre ad essere non a norma presenta numerose lacune, zone non più alimentate e gravissime carenze, per la sicurezza dell’utenza dei fedeli e dei visitatori della Basilica. La chiesa è illuminata male e disorganicamente con alternanza di zone quasi buie e zone soggette, invece, a forte abbagliamento. Gli apparecchi installati sono di tipo industriale ad alto wattaggio, tubi fluorescenti al neon e lampadine a basso consumo, che non si inseriscono in maniera discreta, ma si sovrappongono all’architettura, disturbandone la lettura. L’impianto microfonico e quello acustico presentano gravi carenze, per la presenza di diffusori sonori ormai obsoleti, che non tengono conto della particolare conformazione architettonica soggetta ad eco nelle profonde navate della chiesa”. L’obiettivo del Vescovo, Mons. Cornacchia”, chiosa Piero Guadagno, “è quello di consentire in sicurezza l’adeguato svolgimento della liturgia, con un nuovo impianto di illuminazione artistica che, in particolare, permetta di apprezzare l’architettura e le simbologie della Cattedrale di Troia. L’impianto progettato utilizza, al massimo delle proprie potenzialità tecnologiche, le più recenti lampade a led, abbattendo il consumo energetico globale in termini di potenze impegnate e riducendo gli interventi manutentivi. È prevista, inoltre, la realizzazione di un nuovo impianto audio e microfonico, che tenga conto nella qualità e distribuzione dei diffusori sonori delle particolare caratteristiche architettoniche della chiesa e della insistente presenza di eco”. Accendere la luce del futuro tra le colonne e gli incroci delle volte, tra capriate, capitelli e lesene, rinvigorirà la forza emotiva della suggestione architettonica di una Cattedrale stupenda, come quella di Troia, e darà nuovi riflessi all’azione di catechesi di antiche liturgie, che si rinnovano nella leggerezza moderna della sobrietà. La difesa dei beni culturali ha tra i suoi pilastri la consapevolezza e la percezione, chiara e diffusa, della bellezza dei patrimoni comuni, sentirsene tutti partecipi contribuisce a far di ciascuno: “una sentinella del creato”.

 

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