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Sosteniamo il progetto “Terra Piatta”: L'unico progetto pugliese selezionato da "CheFarePremio per la Cultura”, che vede all'interno le curatrici pugliesi Viviana Checchia e Anna Santomauro.

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Gennaio 2014
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Il progetto mira alla creazione di un hub di ricerca e di produzione artistica, sociale e culturale nelle borgate dell’area denominata Capitanata.

Ti invitiamo a sostenere Terra Piatta, l'unico progetto pugliese selezionato da CheFare Premio per la Cultura.

Il progetto Terra Piatta, di Vesselo organizzazione non profit indipendente, nata nel 2011, è tra i 40 progetti pre-selezionati, a partire da ben 600 proposte pervenute, nell'ambito del bando CheFare (nella foto la troiana Viviana Checchia).

I progetti sono online per essere votati dal "pubblico di internet": i primi 8 progetti saranno sottoposti ad analisi da parte di una giuria tecnico scientifica e solo uno di essi otterrà il finanziamento per la realizzazione del suo progetto.

Questa è una grande occasione per Vessel che ha già realizzato progetti, nel settore artistico, con il bando della Regione Puglia Principi Attivi, per creare una struttura pubblica sul territorio, capace di interagire responsabilmente con le caratteristiche e le problematiche del territorio: la nostra grande sfida!

Per votare bisogna registrarsi al sito dalla scheda progetto di Terra Piatta Che Fare, e cliccare la sezione “Vota” entro il 13 marzo prossimo. Votando saranno inviate sulla casella di posta elettronica indicata al momento della registrazione due mail distinte.

La prima contiene una password. La seconda contiene un link. Cliccandolosi procederà alla conferma del voto!

 

 

CheFarePremio per la Cultura,è uno strumento di ricerca sui nuovi modi di fare cultura oggi in Italia. È uno spazio che permette ad associazioni e imprese profit e non profit di sviluppare il proprio fare, dando vita a collaborazioni diffuse e attivando network territoriali. CheFare è una piattaforma che premia l’impatto sociale, segnalando e raccontando i progetti culturali ad alto grado di innovazione.

Terra Piatta mira alla creazionedi un hub di ricerca e di produzione artistica, sociale e culturale per e nell’area denominata Capitanata, in cui convergano le buone pratiche già esistenti sul territorio ad opera di organizzazioni, associazioni e individui che progettano e lavorano per la riqualificazione dell’area e per la valorizzazione del territorio, e una rete internazionale di artisti e operatori culturali interessati all’emancipazione sociale di contesti rurali e semi-rurali.

Attraverso attività pluriennali Terra Piatta convoglierà progetti e ricerche legate all’area del Tavoliere delle Puglie (il nome Terra Piatta deriva dalla sua morfologia pianeggiante), ai fenomeni di carattere sociale, culturale ed economico che riguardano quest'area, e alla sua dimensione rurale e agricola.

L’hub di Terra Piatta metterà in dialogo diversi piani e campi di ricerca e di lavoro per riattivare questo territorio a partire dalle sue energie e dalle realtà che qui stanno già operando (giovani agricoltori, ricercatori, architetti, designers, artigiani, ecc.). Il primo passo è la riattivazione di uno spazio abbandonato in una delle Borgate che circondano la città di Foggia, frutto insieme ai poderi della riforma agraria di età fascista che ha trasformato la zona paludosa in area coltivabile e ha modificato il volto del paesaggio rurale e architettonico. Qui avrà sede l’hub di Terra Piatta.

Attraverso il binomio arte contemporanea/contesto rurale, l’hub promuoverà attività partecipative e multidisciplinari grazie al coinvolgimento di operatori internazionali interessati a far interagire la propria pratica con il contesto della Capitanata e con i suoi agenti, per produrre nuove soluzioni sociali e culturali insieme alle diverse comunità che abitano oggi l’area.

L’identità dell’area è infatti sempre più connotata dalla presenza di gruppi di migranti, per lo più impegnati nel lavoro nei campi spesso in condizioni di sfruttamento. Molti emigranti abitano al ridosso delle borgate, condividendo con i vecchie residenti, disagi provenienti dalla carenza di servizi e di attenzione da parte delle amministrazioni locali non sempre attente ai bisogni di chi vive in queste realtà.

Grazie all’attivazione di queste micro-realtà e della rete internazionale, Terra Piatta intende rivalutare il patrimonio culturale, sociale e rurale alla luce di un’identità contemporanea in trasformazione nutrita da nuovi abitanti e da nuove comunità (migranti, artisti, precari, ricercatori, ecc.) insieme ai quali dare nuova vita al patrimonio comune e all'impegno civico.

Le metodologie attivate dal team di Vessel per raggiungere tale ambizioso obiettivo implicheranno modelli collaborativi che permettano di superare il tradizionale concetto di fruizione dell’arte.

In particolare, le azioni si orienteranno sulla creazione di percorsi pedagogici (corsi e workshop), sulla realizzazione di pubblicazioni e documentazioni in Creative Commons e sull'organizzazione di residenze per operatori culturali internazionali nonché di visite guidate con ricercatori di agraria, architettura e urbanistica, tavole rotonde e convegni. Una parte rilevante degli interventi, tuttavia, sarà rivolta anche ad attività di community gardening e farming, intesi come percorsi innovativi legati alla produzione responsabile e alle tecniche di coltivazione biologica, al fine di contrastare le logiche del caporalato a ampliare i circuiti virtuosi dei mercati a Km0.

L'inclusione delle nuove comunità all'interno del tessuto sociale, infatti, sarà incentivata attraverso la promozione di mercati di cibo e artigianato con migranti e locali, riunioni e cene di quartiere, insieme alla costituzione di "Radio ghetto" (una stazione radio gestita dallo staff con la partecipazione dei migranti e con focus su tematiche di coesione sociale e integrazione.

 

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