Figuraccia canile.
Ottobre 2014 |
Si poteva evitare?
In questi ultimi giorni il canile-rifugio di Troia è balzato prepotentemente agli onori delle cronache, dapprima per numerosi articoli apparsi sulla stampa locale e infine, la sera del 27 settembre scorso, per un servizio televisivo mandato in onda da Striscia La Notizia che ha portato la questione sulle reti televisive nazionali. La precaria situazione del canile è, certamente, un’eredità del passato. Da tempo, infatti, la struttura necessita di un adeguamento e di un miglioramento. L’aggravio della situazione di queste settimane però, con le immagini di cani malnutriti e ridotti in fin di vita è, a nostro parere, figlia delle scelte sbagliate prese dalla nuova amministrazione Cavalieri. Ma veniamo ai fatti. Nel luglio scorso, a scadenza della convenzione e a seguito di un mancato accordo di tipo economico (a ribasso), la gestione del canile non veniva più affidata all’associazione V.P.A. –Volontari Protezione Animali, che vi operava ormai da molti anni, e veniva frettolosamente assegnata all’associazione A.C. - Guerrieri con la Coda Guardie Ambientali Zoofile, salvo poi scoprire che l’associazione non era in possesso dei requisiti richiesti dalla Legge Regionale n. 12/1995 necessari per la gestione di questo tipo di strutture. Anche questa convenzione (provvisoria), pertanto, non veniva rinnovata. Il canile, nel frattempo, restava senza gestore e veniva affidato ad un paio di giovani dei quali non conosciamo il curriculum né le referenze che hanno portato alla loro selezione. Fatto sta che, a seguito di verifiche dell’ASL, venivano ravvisate alcune gravi non conformità e l’ASL stessa prescriveva al Comune di Troia, tra le altre cose, di nominare un veterinario al quale affidare le cure dei cani nonché di aumentare le razioni di cibo fin qui somministrato. Molti dei cani infatti erano ridotti ormai pelle e ossa. Dal reportage di Striscia la Notizia apprendiamo che la situazione al canile è ancora piuttosto precaria, per cui ci domandiamo: era davvero necessario arrivare ad una situazione del genere? Non era forse meglio trovare un accordo, pur se temporaneo, con l’associazione che aveva ben gestito il rifugio negli ultimi anni, in attesa di studiare una soluzione migliore e più lungimirante? Che fretta c’era di stravolgere tutto in questo modo ed esporci a questa pessima figura sulla stampa e sulle reti nazionali, ci chiediamo?Noi del movimento Libertà è Partecipazione una proposta l’avevamo fatta nel nostro programma elettorale e la riproponiamo: molti comuni italiani piccoli e grandi, da Bologna a Lecce, da Avellino a Locorotondo (BA), da Solarino (SI) a Trecchina (PZ) hanno scelto in questi anni di incentivare l’adozione dei cani dei propri canili riducendo o eliminando la tassa sui rifiuti ai cittadini che adottavano. Ogni cane costa all’anno circa 1000 € alle casse comunali perciò incentivarne l’adozione, anche in cambio della riduzione di una tassa, può essere molto vantaggioso per tutti. Se si vuol risparmiare davvero perché non si pensa, tra le altre, anche ad una iniziativa del genere invece di prendere scelte avventate che ci espongono, oltre che alla pubblicità negativa dei media, anche a sanzioni delle autorità competenti? Ecco, se vi vuole affrontare il problema ascoltando anche le nostre proposte e, soprattutto, tenendo in considerazione il parere e l’esperienza delle associazioni animaliste competenti in materia, noi siamo a disposizione, e siamo disponibili a fare la nostra parte. Se invece non si intende ascoltare nessuno, forse si andrà anche più veloci ma c’è il rischio di andare a sbattere e di fare pessime figure. Come è successo stavolta. E noi, da cittadini di Troia e da persone sensibili verso gli animali, vorremo evitarlo.
Il movimento politico Libertà è Partecipazione
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