La riorganizzazione del sistema sanitario
Ottobre 2014 |
Tenere i distretti Accadia-Troia e altri
Si accende nel Subappennino Dauno, come altrove, il dibattito sui tagli nella Sanità e si moltiplicano gli appelli dei territori per la difesa di servizi essenziali alle comunità, che ne animano le cittadine e i contesti rurali. “La riorganizzazione del sistema sanitario e quindi ospedaliero della nostra regione, deve andare incontro e non contro le esigenze dei territori”, afferma il capogruppo Pd alla Regione Puglia, Pino Romano. “Per questo il Gruppo Pd ha da tempo intrapreso la propria campagna d’ascolto e, prima di prendere ogni decisione importante, come quelle sulla sanità, tiene conto dei pareri degli amministratori locali e dei cittadini”. “Detto questo - continua Romano - non possiamo che fare nostro l’appello del sindaco di Troia,Leonardo Cavalieri, giustamente allarmato dall’annunciata soppressione del Distretto Socio-Sanitario Troia-Accadia in vista della nascita del Distretto Lucera-Troia che accorpa le esigenze di 30 Comuni e dovrà rispondere contemporaneamente alla domanda di salute di tutti i cittadini che vivono in quei territori”. “Il sindaco di Troia - aggiunge ancora Romano - ci fa notare come nel solo Ambito Territoriale di Troia, comprendente ben 16 Comuni, l’utenza si articoli in circa 40.000 abitanti. Il rischio, infatti, è quello di una generale e diffusa riduzione dei servizi connessi alla medicina specialistica, con i conseguenti disagi per i cittadini legati a trasferte per le visita specialistiche e con l’aggravarsi dei problemi che quotidianamente vivono i pazienti più fragili”. “Inoltre, il timore motivato del sindaco di Troia, è che con la sottrazione del Distretto Sanitario vengano meno anche tutta la pianificazione e il lavoro del corrispondente Piano Sociale di zona, con disservizi e ricadute sociali anche sul territorio. Pertanto crediamo che in questo, come in altri casi simili, sia necessario, prima di procedere, una ricognizione delle esigenze dei singoli territori, per valutare insieme a loro il da farsi”. Pino Romano, infine, precisa: “Le scelte calate dall’alto non possono,se non tengono conto dei bisogni dei cittadini, rispondere alle aspettative dei pugliesi. Come Pd, continueremo a farci portavoce dei cittadini affinché la riorganizzazione del sistema socio sanitario pugliese, serva a migliorare concretamente le cose e non solo a far quadrare i conti”. Alle dichiarazione del capogruppo del Pd in Consiglio Regionale fanno eco le prese di posizione del Presidente del Gruppo SEL, Michele Losappio e del Consigliere Giuseppe Dipumpo (SEL): “Con propria determina dirigenziale di ottobre il Direttore Generale della ASL di Foggia ha stabilito l’accorpamento del distretto socio-sanitario Troia-Accadia (composto da 16 comuni del Subappennino meridionale) e di quelli di San Marco e di Foggia 2 a quello di Lucera”. “L’esito di questa decisione, una specie di taglio ‘lineare’ finalizzato alla razionalizzazione della spesa, per il Subappennino, è quello di rendere difficilmente accessibile alla popolazione di quei centri – Anzano di Puglia dista ben 90 km da Lucera - l’iter amministrativo delle cure richieste o da richiedere cosa che determinerà un oggettivo indebolimento del diritto costituzionale alla tutela della salute”. “Inoltre l’accorpamento del Distretto - prosegue la nota diffusa - comporta in sè la chiusura dell’Ambito socio-sanitario di zona a Troia, anch’esso accorpato a quello di Lucera. Ci chiediamo se questa decisione in fase di scadenza di mandato possa davvero raggiungere l’obiettivo di tagliare gli sprechi, oltre che le cure, o se la cosa si riduca ad un rimescolamento delle strutture complesse e semplici fra i territori, che finiscono sempre con il penalizzare il Subappennino e le aree considerate come marginali a favore di quelle considerate ‘forti’ per tanti motivi, a volte distanti dalla oggettività (citiamo a caso Manfredonia e Cerignola!)”. “In tutto questo – concludono Losappio e Dipumpo - si stenta a vedere attuato quel modello sanitario fondato sulle strutture territoriali, sugli ospedali di comunità, sulla medicina di prossimità mentre appare il ghigno del taglio imposto dal rientro che però in questo caso non ne è il responsabile. Ed è un ghigno che non ci piace”. Pronta e incisiva anche la sollecitazione del presidente del Gruppo regionale di Forza Italia, Ignazio Zullo: “La definizione dei distretti sanitari è disciplinata dalla legge sulla base del numero di abitanti che deve essere racchiuso di norma tra i 60 e i 100 mila. Il quadro normativo di riferimento è nazionale, con il d.lgs 502/92, ma anche regionale con legge di recepimento del Piano della Salute. Se un direttore generale, con atto aziendale, si permette di accorpare i distretti andando oltre quel dimensionamento voluto dalle suddette norme, non si prende gioco solo della legge ma anche del Consiglio e del presidente della Giunta regionale che lo ha nominato”. “Apprezzo che, per una volta Losappio si faccia soldatino a difesa della legalità e non della sua maggioranza. Ma se proprio vuol essere un soldatino di ferro – conclude Zullo - faccia rimuovere gli atti difformi dalla legge, partendo dall’obbrobrio confezionato dalla Asl di Foggia”.
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