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La Storia Riaffiora

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Agosto 2011
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Scoperto villaggio dauno del V - IV secolo a.C.

I nostri vecchi antenati Dauni, battono colpo, dando ancora una volta un segno della loro presenza, nella terra di Capitanata. Un intero villaggio, abitato da questo antico popolo, sta infatti affiorando, materializzandosi come per magia, dalla nuda terra, in località «Giardinetto», lungo la linea ferroviaria Benevento - Foggia, in un comprensorio che vede interessati i Comuni di Orsara, Troia, Castelluccio dei Sauri, Bovino, Deliceto. Il sito era stato individuato già nel 2006 in

seguito ad una ricognizione di superficie ad opera della ditta Adrias di Corato. Agli inizi dello scorso mese di giugno sono iniziati gli scavi, in seguito all’aggiudicazione dell’appalto da parte dell’Impresa Rabbiosi S.p.A di Roma. La zona che è oggetto dell’intervento archeologico, è compresa fra la stazione ferroviaria di Troia e il torrente Lavella (affluente di sinistra del torrente Cervaro) e si estende per 2 Km., interessando una superficie di circa 60.000 mq.. Si parla, comunque, di un insediamento importante, in quanto, l’intera area su cui era ubicato il villaggio dauno, sarebbe notevolmente estesa. Lo scavo, commissionato dalle Ferrovie dello Stato Italiane (su quel suolo è, infatti, previsto la linea dell’Alta Velocità), è effettuato da un gruppo di lavoro composto di nove archeologi e due o tre studenti universitari che operano sotto la diretta supervisione della Soprintendenza dei Beni Archeologici della Puglia, e dovrebbe durare circa cinque mesi; il loro andamento sarà ovviamente legato all’entità e all’importanza dei ritrovamenti. Ciò che per ora emerge con certezza è che si è alla presenza di un villaggio dauno del V - IV secolo a.C. composto di capanne mono ambiente a pianta ovale e che solo il prosieguo dell’intervento sarà in grado di dirci qualcosa in più sull’importanza di questa scoperta. E’, comunque, auspicabile che questo sito possa, in futuro, diventare un vero e proprio parco archeologico, utile a testimoniare la presenza sul nostro territorio, di questa antica civiltà da cui discendiamo. Il timore è però, che «l’Alta Velocità» e gli interessi che si muovono intorno alla sua realizzazione, alla fine finiscano per prevalere su aspetti di natura culturale o altri più importanti legati al turismo e che tutto possa essere di nuovo interrato, riportando nell’oblio questa straordinaria testimonianza. Lasciando da parte la leggenda, secondo cui fu Dauno, figlio di Licaone, proveniente da una regione della Grecia, l’Arcadia, ad approdare per primo su questo territorio e quindi da questi il nome Daunia; l’ipotesi più credibile è quella che storicamente identifica i Dauni come una delle tribù degli Iapigi o Japigi, antica popolazione indoeuropea che arrivò in Puglia intorno al 1200 a.C. proveniente dall’attuale Albania meridionale e che diventarono successivamente per i Romani «Apuli», da cui Apulia, e quindi Puglia, la nostra regione. I Dauni erano etnicamente affini ai Peucezi ai Messapi, la regione da loro abitata è da considerarsi grosso modo coincidente con l’odierna Capitanata; con il nome di Daunia si intende, infatti, la zona compresa fra l’Ofanto e Fortore e le prime alture del Subappennino. Tra i più importanti centri troviamo Aecae (presso Troia), Vibinum (Bovino) Castelluccio dei Sauri, Herdonia (Ordona), Ausculum (Ascoli Satriano), Arpi, Luceria (Lucera), Cupola, Monte Saraceno, Canusium (Canosa) e Uria (Oria) il capoluogo della regione. La loro civiltà può essere definita per lo più contadina e conservatrice, con l’eccezione delle zone costiere e meridionali vocazionalmente portate al commercio. Nel V secolo si nota una pressoché generale crisi della società dauna confermata anche dall’esaurirsi della produzione delle famose «stele» e dell’affievolirsi del repertorio decorativo geometrico. All’influsso greco, seguì quello romano che portò, a partire dalla fine del IV secolo a. C. al definitivo tramonto della cultura indigena dauna e più genericamente apula.



 

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