OPINIONI SU UNA “NON” ESTATE TROIANA
Settembre 2011 |
Se si volesse dare una parola chiave all’estate troiana 2011 sarebbe di sicuro “austerity”. Austerità, dunque, non ci sono stati fondi poiché non c’era disponibilità, non per scelte politiche, ma per ovvie contingenze economiche dovute a chi o a cosa non è dato sapere ai più, ciò che si sa è il ripetersi di una specie di tormentone, appunto: non ci sono soldi quest’estate. Quest’anno nessun cartellone con programmi di attività ed eventi per l’“Estate troiana” e a questo punto un ringraziamento all’austerità e ai nostri amministratori è d’obbligo: si ringraziano le autorità e il vil (poco) denaro. Ancora si ringraziano le gentili autorità e lo sporco (poco) denaro per aver evitato lo sfoggio di elevazione culturale che solo la colorata e colorita vetrina di Miss Italia poteva garantire all’attenzione dei troiani che, dopo aver capito quanto costa alle casse comunali, ritengono, chiaramente a malincuore, di averne potuto fare a meno e tranquillamente. Allora a causa di questa “austerity” a far da cornice ad una “non” estate troiana ci pensano i giovani con progetti nuovi e progetti consolidati e ci pensano gli artisti locali e non.
Sono per l’appunto i giovani di quella che una volta era l’Ugt a mettere in scena la sesta edizione del Festival Troia Teatro. Evento che ormai si consolida come pietra miliare dell’estate troiana e che riconferma un grande successo e un numeroso seguito. Il festival, che si è svolto lungo la prima settimana di agosto a Biccari prima e a Troia poi, ha finalmente ricevuto l’attenzione dei media televisivi regionali ricevendo una nota di riguardo al tg3 e si potrebbe dire finalmente come si potrebbe anche affermare che il festival ha diritto di essere menzionato almeno al pari della festa della Madonna Addolorata di Modugno. Il teatro per la strada e di strada non cambia ingredienti ma solo le dosi: quest’anno meno artisti di strada e più attori sul palco, scelta stilistica solo da riportare in quanto cronaca ma che non ne attenua o modifica la valenza artistica. Quest’anno per gli attori vi era anche in palio la “scrofa d’oro”, premio pensato e finanziato da Eceplast s.r.l. per l’artista o gli artisti che avessero contribuito con uno spettacolo a tracciare linee di uno spaccato per la valorizzazione territoriale e per l’ attualità del nostro “zeitgeist”.
La chiusura del festival si è tenuta in piazza Santa Croce con l’intervento delle nostre autorità che hanno ribadito l’importanza di tale evento all’interno dell’estate troiana e addirittura incitato i troiani ad una partecipazione più attiva… sono gli stessi amministratori dell’anno scorso? A quanto pare si, forse un po’ più convinti del potenziale del festival troia teatro, o forse perchè è più facile sedersi a capotavola di un lauto banchetto portando una sola bottiglia di vino.
L’associazione Attivamentis ha proposto la seconda edizione del Troia Music Fest, per l’appunto una festa che valorizzi i talenti musicali locali dividendo l’evento in due giorni distinti. Il 29 luglio il rosone della nostra cattedrale ha fatto da cornice alla prima serata esclusivamente jazz con la formazione del “Gianluca Mancini Trio” . Il 30 luglio, invece, il repertorio musicale è diventato rock con le esibizioni di tre band d’eccezione quali i superzoo, gli out of tunes e i camillorè, questi ultimi avevano calcato due mesi prima il palco del primo maggio a Roma. Una rassegna musicale molto apprezzata con l’ unico inconveniente di “dissociazioni” pubbliche che Attivamentis ha dovuto ribadire in risposta ad un membro della band “out of tunes” che aveva “attentato” pubblicamente all’orientamento sessuale del Frate di Pietralcina. Goffi e ridicoli tentativi di sovversione per chi non sa più come sfamare la smania d’attenzione: i preti stiano tranquilli! Non sono questi i messaggi che deviano questa (già) disastrata generazione.
E poi ancora altri eventi come il Troia reggae e la festa del grano a simboleggiare una disperata voglia di fare da parte della cittadinanza: in sostanza soldi risparmiati e tanto di guadagnato. E allora viva la festa dei santi con il suo struscio,le sue giostre, i suoi artisti musicali e suoi fuochi che imperitura contraddistingue la vera estate troiana e viva le nuove generazioni che inventano nuovi appuntamenti classici.
A proposito delle sopracitate mostre è inutile riempire di parole e speculazioni dal profondo per menzionare le opere di Tonino Cibelli che, a sua detta, dipinge per lo più frutta … e solo frutta! Oltre a paesaggi e ritratti che risaltano per la pennellata decisa e intensa a garantire un livello di profondità di cezanninana memoria. Tonino, in uno dei suoi quadri, fa “santo” il fratello Aldo, vedendolo in una raffigurazione di San Paolo e Aldo stesso regala un’altra mostra con nuovi dipinti. I soggetti sono per lo più paesaggi e personaggi ritagliati da una cornice bucolica, da una cultura contadina e meridionale. Artisti che ormai costituiscono un baluardo nell’immaginario dell’arte locale e che continuano a vibrare colpi di pennello ai vecchi e ai nuovi estimatori.
Ovviamente non sono stati gli unici artisti che hanno esposto le loro mostre ad ulteriore testimonianza di un humus artistico e culturale sempre fervido nel nostro paese. Un ultimo pensiero va dedicato all’importantissima opera di ricostruzione storica di Troia per mano di Mario Rosario Donnini con il volume “Odissea di Troia”. Quest’ultimo racconta gli ultimi dieci anni di storia di Troia dal 2000 fino al 2010 e si ricollega ai precedenti volumi che illustrano e raccontano le vicende troiane di tutto il ‘900. Giusto una piccola precisazione al saccente troiano: Odissea non è sinonimo di disavventure e peripezie ma di crescita ed evoluzione anche tramite prosopopee. Ritornando a noi, parliamo di un lavoro unico per importanza e valore della nostra storia: perché adesso siamo arrivati a questo e quali sono state le determinanti e le coordinate del passato che hanno preparato il nostro presente:inestimabile.
In conclusione una non estate troiana è risultata l’estate dei troiani e se l’austerità deve servire a stimolare l’inventiva e l’impegno dei nostri giovani e a risparmiarci feste pseudo folkloristiche e Miss Italia che ben venga in questo paese.
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