Basta col cemento
Novembre 2011 |
Facciamo rivivere il centro storico e le periferie
Negli ultimi quindici anni in Italia sono stati cementificati 3 milioni e 663 mila ettari, un’area che equivale alla superficie di Lazio e Abruzzo assieme. Dalle parti nostre la speculazione edilizia ha raggiunto livelli assurdi: Foggia, per esempio, è la città italiana che ha il primato assoluto di superficie edificata: 633 m² di superfici artificiali pro capite.
Anche la nostra città è stata interessata da un processo di espansione edilizia senza precedenti: negli ultimi decenni la città ha più che raddoppiato la sua superficie e oggi gran parte della popolazione vive nella zona di espansione. Nel frattempo il centro storico si è gradualmente svuotato ed è stato abbandonato a se stesso.
Il processo di espansione edilizia, a Troja come altrove, non è stato accompagnato da una pianificazione urbanistica condivisa che contemplasse le esigenze della comunità. Si è badato soltanto ad investire sul mattone senza preoccuparsi della qualità della vita nei quartieri. Non si è pensato alle esigenze di una collettività che ha bisogno di spazi verdi, di spazi dove più piccoli possano giocare liberamente e i cittadini possano avere luoghi di incontro e di socialità.
Come se non bastasse, il processo non è ancora terminato. Si continua a costruire nonostante la città subisca una costante decrescita demografica. Nel frattempo quegli spazi che potevano diventare aree verdi scompaiono di fronte all’avanzata del cemento. A cosa servono queste case? A cosa serve continuare a costruire “consumando” il territorio?
Noi pensiamo che sia necessario interrompere questa cementificazione scellerata e puntare piuttosto alla riqualificazione del centro storico e delle aree periferiche. Ristrutturare gli edifici esistenti consentirebbe di tutelare le esigenze di chi lavora nell’indotto dell’edilizia e, al contempo, far rivivere il centro storico potrebbe essere un’opportunità per lo sviluppo turistico e, trasversalmente, un’opportunità per tutte le attività economiche della città.
Altrove sono state anche le amministrazioni comunali a sollecitare questo tipo di interventi, disincentivando o addirittura impedendo la costruzione di nuovi edifici e incentivando piuttosto la riqualificazione dei centri storici e delle periferie. Anche secondo noi la strada da seguire è questa.
Movimento Politico “Libertà è Partecipazione”
< Prec. | Succ. > |
---|
Sponsor