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Il nostro padre Fernando Zolli inaugura la mostra fotografica “CORPI MIGRANTI”

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Marzo 2012
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La mostra è stata portata a Firenze dai Missionari Comboniani

Martedì 20 marzo 2012, alle 16:30: alla presenza di un numeroso pubblico nella splendida cornice rinascimentale del Palazzo Medici Riccardi, a due passi dal Duomo di Firenze, è stata inaugurata nella Sala Mario Fabiani la mostra fotografica denominata “Corpi Migranti”.
Questa evento è stato curato dalla Fondazione Nigrizia allo scopo di coscientizzare i cittadini sul tema dell’immigrazione cercando di mettere a fuoco che questo fenomeno coinvolge uomini, donne e bambini, giovani e vecchi con storie personali, esigenze, sogni, esperienze spesso dolorose e qualche volta gratificanti: insomma, persone vere, e non solo corpi, che vagano in cerca di speranza e futuro. Una mostra che ci colpisce e ci richiama tutti a recuperare il senso umano della nostra esistenza e dell’esistenza degli altri, a partire proprio dal dramma di molti immigrati. Un dramma che può trasformarsi in ricchezza e benedizione per la nostra stanca e vecchia società.
Portata a Firenze dai Missionari Comboniani con il sostegno della Provincia e del Comune di Firenze, dello Sdiafi (Sistema Documentario Integrato dell’Area Fiorentina) e dell’Associazione Angolana “Njinga Mbande”, la mostra rimarrà aperta – l’ingresso è libero – tutti i giorni, escluso il mercoledì, dalle 9:00 alle 17:00, fino al 9 di aprile 2012.


All'inaugurazione sono intervenuti: l’Assessore Provinciale alla Cultura, Sara Biogrotti, con i Consiglieri Provinciali Stefano Fusi e Giuseppe Carovani, il Presidente della Commissione Cultura del Comune Leonardo Bieber, Il Superiore dei Missionari Comboniani P. Fernando Zolli, il rappresentante del “Comitato Primo Marzo” Abramo Zarra, ilCoordinatore dello Sdiafi Sr. Luca Brogioni e il rappresentante dell’Associazione Angolana “Njinga Mbande”, Matias Mesquita. Tutti hanno sottolineato la grande potenzialità positiva che porta in sè il fenomeno dell’immigrazione e stigmatizzato che, talvolta, le procedure, soprattutto verso coloro che cercano di entrare nel nostro Paese in forma non regolare, non sono sufficientemente umane. Ci sarebbe bisogno di un’accoglienza piú attenta verso persone che spesso fuggono da situazioni di terrore e di morte. Un altro tema toccato è stato quello dei bambini che nascono in Italia e che fino a diciott’anni frequentano regolarmente la scuola con i figli degli italiani ma, mentre questi, alla maggiore età, passano all’università, quelli diventano clandestini.

 

Visitando questa mostra è facile capire che l’Italia è destinata a un futuro multietnico e che è inutile farci del male per fermare qualcosa che è inarrestabile; meglio varrebbe mettersi insieme e cercare di costruire con spirito di collaborazione il nostro comune futuro. La visita della mostra è particolarmente consigliata alle scolaresche giacchè nella scuola già si vive questo futuro!

 

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