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Premio Domus Restauro e Conservazione 2011

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Marzo 2012
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Medaglia d’Argento ex-aequo al trojano Gabriele Berardi

Il Premio Internazionale di  Restauro  Architettonico Domus  “restauro  e conservazione”, ideato e promosso da Fassa S.p.A., in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara, ha visto come protagonista per il 2011 il trojano Gabriele Berardi, figlio dell'ing. Nicola Berardi, recentemente scomparso, e della prof. Lucia Maddalena. Gabriele ha conseguito la laurea in architettura la scorsa estate presso l'Università di Bari. La consegna dell'ambito riconoscimento è prevista oggi 30 marzo 2012 nella città estense. Oltre cento i candidati, provenienti da diversi paesi, non solo europei, che si sono disputati la seconda edizione del Premio che si qualifica per il carattere fortemente sovranazionale. La Commissione, infatti, ha giudicato all’unanimità segnalando i diversi lavori in base alla loro specifica qualità e rispondenza ai criteri del Bando: «restauri architettonici che abbiano saputo interpretare in modo consapevole i principi conservativi [...] anche ricorrendo a forme espressive contemporanee». Tali criteri sono stati interpretati e declinati in modo differente da ciascun concorrente con soluzioni, sempre d’interesse e coerenti con la preesistenza, informate ad un approccio alle volte più propriamente conservativo ed altre volte più innovativo, con le necessarie e spesso imprescindibili aperture agli apporti dell’architettura del nostro tempo.

Analogamente, tra i progetti elaborati come “Tesi di Laurea” sono stati favorevolmente valutati quei concorrenti che hanno saputo distinguersi per aver coniugato consapevolmente i principi della disciplina alle diverse scale, dal singolo monumento agli aggregati urbani fino a temi propri del restauro del verde.

Il progetto per il restauro della chiesa di Bizzos e del suo parco archeologico con il riadeguamento dei servizi turistici, presentato da Gabriele Berardi, Corrado Dell‟Olio, Nicola Lamanna, Leonardo Lamanuzzi, Giorgia Panebianco e Giuseppe Scarpa, tutti del Politecnico di Bari, Facoltà di Architettura, è risultato vincente con l'assegnazione ex-aequo della medaglia d'argento.

La tesi ha, in primo luogo, il pregio di affrontare un tema di rilevanza storica e architettonica internazionale, qual è l'architettura siriana di V e VI secolo. La proposta progettuale, basata su una ricerca storico-bibliografica sostenuta da indagini dirette, propone una “liberazione” del monumento da alcune moderne aggiunte ed una sua parziale ricostruzione, limitata ai nessi architettonici giudicati indispensabili per comprendere la struttura e la spazialità della chiesa. Il tutto è presentato con disegni suggestivi e di grande efficacia.

 

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