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Decreto di indizione della Visita Pastorale

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Maggio 2012
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A TUTTA LA DIOCESI DI LUCERA-TROIA
PRESBITERI, DIACONI, RELIGIOSI, FEDELI LAICI
di S.E. Rev. ma Mons. Domenico Cornacchia

Carissimi,

il prossimo 14 ottobre si compiranno cinque anni dall’inizio del mio ministero di pastore in questa Chiesa particolare che è in Lucera-Troia. In questo tempo ho avuto modo di visitare, più volte, tutte le Comunità parrocchiali della Diocesi, incontrando le persone, le famiglie, i giovani e i gruppi. In verità “con l’apostolo Paolo” posso dire che questa nostra Chiesa “mi è diventata cara nel Signore” (1Tessalonicesi 2,8), riaffermando con gioia quanto già in diverse occasioni ho detto: ho imparato a conoscere lo zelo pastorale dei nostri presbiteri; ho sperimentato la generosa e bella testimonianza di fedeli laici nelle parrocchie e nelle varie aggregazioni ecclesiali; ho constatato più volte la vitalità di tante esperienze di servizio nell’ambito educativo, culturale e caritativo.

In quest’ottica di “carità pastorale” ho potuto maturare una visione organica della realtà della nostra Diocesi.

Nelle mie due lettere pastorali, “Lieti nella comunione” (2008) e “Sentieri di comunione” (2011), che stanno orientando il nostro camminare insieme come Chiesa, ho avuto modo di disegnare il grande orizzonte pastorale entro cui pensare, programmare e agire: quello della comunione che si incarna nella responsabilità e nella corresponsabilità di una visione condivisa ed accolta.

In questi anni ho avuto la gioia di veder ricostituiti in tutte le comunità parrocchiali gli organismi di partecipazione, realtà fortemente espressive di una Chiesa che vuole vivere l’impegno di comunicare il Vangelo con responsabilità e corresponsabilità. Molto significativo è stato anche lo sforzo dedicato alla valorizzazione delle cinque Zone Pastorali della nostra Diocesi. Proprio tale cammino ci ha condotto, infine, a veder sorgere e, quindi, a rinnovare il Consiglio Pastorale Diocesano, che unitamente al Consiglio Presbiterale è l’organismo che sento particolarmente vicino nel mio servizio episcopale.

In questa luce mi sembra, ora, maturo il momento per andare più in profondità e consolidare la nostra fraternità nel Signore. Con Paolo e Barnaba sento di poter dire: «Ritorniamo a far visita ai fratelli in tutte le città nelle quali abbiamo annunziato la Parola del Signore, per vedere come stanno» (Atti 15,36). Nella seconda lettera pastorale “Sentieri di comunione” in cui annunciavo la Visita Pastorale, la caratterizzavo come un “momento qualificante in ordine al confronto, al discernimento e alla verifica” (31), e tutto ciò “per essere – come dice l’Apostolo Paolo – in mezzo a voi confortato mediante la fede che abbiamo in comune, vostra e mia» (Romani 1,11).

Certo, la Visita Pastorale è dovere proprio del Vescovo, padre e pastore della porzione di popolo di Dio affidata alle sue cure, come è ben detto nel Direttorio Pastorale dei Vescovi:

“La Visita pastorale è una delle forme, collaudate dall’esperienza dei secoli, con cui il Vescovo mantiene contatti personali con il clero e con gli altri membri del popolo di Dio. È occasione per ravvivare le energie degli operai evangelici, incoraggiarli e consolarli, è anche l’occasione per richiamare tutti i fedeli al rinnovamento della propria vita cristiana e ad un’azione apostolica più intensa. La Visita gli consente di valutare l’efficienza delle strutture e degli strumenti destinati al servizio pastorale, rendendosi conto delle circostanze e difficoltà del lavoro di evangelizzazione, per poter determinare meglio le priorità e i mezzi della pastorale organica” (221).

Ma, per la nostra Chiesa diocesana, la Visita Pastorale vuole essere anche un’occasione di grazia e di sinodalità. Con essa vogliamo darci, come Chiesa, l’opportunità per rileggere, nella fede, il cammino che lo Spirito del Risorto ci sta facendo compiere. E poiché non può esaurirsi in una mera indagine, “si propone di suscitare – come già vi indicavo in “Sentieri di Comunione” – soprattutto una verifica approfondita della situazione parrocchiale, specialmente attraverso un paziente e fruttuoso dialogo tra il parroco e i suoi principali collaboratori, in prima battuta, e quindi di tutti insieme con il Vescovo” (31). Solo in tal modo la Visita servirà non soltanto a fornire dati certamente utili per il presente e per il futuro, ma sarà anche un’occasione privilegiata per il rinnovamento della vita delle nostre parrocchie nel segno della comunione e dell’apertura missionaria. Con questo mio Decreto, consegnato alla Diocesi in forma ecclesiale nel giorno in cui benedico e consacro il Crisma, segno del dono dello Spirito, fondamento della vita della comunità cristiana, principio vivo di comunione fraterna e potenza di Dio Padre che sostiene la nostra testimonianza per Gesù e per il suo Vangelo, secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II e a norma del Codice di Diritto Canonico (canoni 396-398), con l’aiuto del Signore INDÌCO LA MIA PRIMA VISITA PASTORALE ALLA DILETTA DIOCESI DI LUCERA-TROIA

La Visita si svolgerà in tempi e modalità che saranno comunicati quanto prima.

Avrò modo di entrare e coinvolgermi, col sentimento responsabile del pastore, nella vivente tradizione della nostra Chiesa locale e, seguendo le indicazioni del Consiglio Presbiterale e del Consiglio Pastorale Diocesano, cercherò di valorizzare sempre più il senso di corresponsabilità del popolo di Dio, applicando gli insegnamenti del Concilio Ecumenico Vaticano II.

Visitare non è semplice guardare o essere presente. “Visitare”, nella logica della storia della salvezza, esprime in concreto l’incontro della grazia che salva. Così Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, scorgendo nell’avvento del Messia il suo compimento, «pieno di Spirito Santo» esclama: «Benedetto il Signore Dio di Israele perché ha visitato il suo popolo» (Luca 1, 68).

Invito voi tutti, popolo santo di Dio, ad accogliere così questa grazia che ci viene incontro e a vivere questa mia prima Visita Pastorale come un avvenimento di grazia, che rifletta, in qualche modo, la meravigliosa immagine di Gesù Buon Pastore che visita, cura e santifica il suo gregge. Affido il buon esito di questo mio servizio episcopale all’intercessione di S. Maria Patrona, dei Santi Patroni: Sant’ Eleuterio, San Ponziano I, Sant’Anastasio, San Secondino, Sant’Urbano I, Sant’Anzia , di S. Francesco Antonio Fasani e del Beato Agostino Kazotic affinché il Signore conceda a questa nostra Chiesa di Lucera-Troia un tempo favorevole di conversione e di salvezza.

Invoco di cuore, su ciascuno di voi e sull’intera Diocesi, la benedizione del Signore Risorto.

Lucera, 4 aprile 2012 . Mercoledì della Settimana Santa – Celebrazione eucaristica del Crisma.

+ Domenico Cornacchia

Vescovo

Mons. Giovanni Pinto

Cancelliere Vescovile

 

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