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NERO di TROIA: IL FUTURO DELLO SVILUPPO ENO-TURISTICO DEL TERRITORIO

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Maggio 2012
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Colloquio con l’Amministratore Delegato del Consorzio della Doc Tavoliere Matteo Cuttano

Troia e il suo antico e prestigioso vitigno del Nero come futuro del nuovo e raffinato turismo del Subappennino? Beh, fino a ieri poteva essere una idea bislacca e anche un po’ presuntuosa, ma da qualche tempo non è più un’utopia. Infatti, con la Doc Tavoliere del Nero di Troia, oggi il territorio è ancora più presente sul mercato internazionale ed abbìna  la sua storicità ad un prodotto di assoluta qualità.

E che il Vinitaly sia occasione di visibilità è un fatto certo, ma che si trasformi in un momento di contatti e di chiusura di contratti è meno facile. Anzi, spesso, è un terreno insidioso per le imprese che si presentano alla vetrina internazionale di Verona. Il Salone dà immagine a prodotto e territorio, con speranze non sempre ben riposte. A meno che non ci si presenti con una “Etichetta” forte e che dia soprattutto forza ai produttori e alle cantine. Un concetto che non è sfuggito ai 19 comuni, 9 aziende di cui 7 convenzionali e due biologiche, che fanno parte del Consorzio per la tutela della DOC Tavoliere del Nero di Troia, e, ovviamente, al Comune d’origine del vitigno: Troia.

Il 2011 è stato senz’altro l’anno d’oro del marchio unico per il Nero di Troia del distretto legato alla Capitanata e a parte della Bat, che ha visto riconoscersi, dopo un decennio di impegnative “battaglie”, la (DOC) Denominazione d’origine controllata. Una vittoria del soggetto capofila dell’iniziativa, Confcooperative Foggia, e del Comitato Promotore per la Doc Nero di Troia denominata “ Tavoliere delle Puglie”. A capo di questa solida cordata, che ha visto coinvolte molte cantine importanti del nostro territorio, Matteo Cuttano, già presidente del Comitato, ed oggi Amministratore Delegato del Consorzio per la tutela del Nero di Troia “il Tavoliere”. E proprio all’AD abbiamo rivolto alcune domande.

Domanda Aria di Troia  – In tale contesto come s’inserisce Troia con il suo vitigno?

Risposta Matteo Cuttano – Intanto stiamo parlando del territorio che ha dato origine al vitigno e ne ha preso il nome. Dunque, si tratta di un pregio per il Comune e i suoi cittadini. Ma sicuramente lo è per i produttori del Nero di Troia e di una città che ormai è annoverata a livello mondiale per la sua magnifica cattedrale e da un po’ di anni, anche, per questo “nettare degli dei”.

D - Ma qual è il suo valore aggiunto?

R- Quando ci si presenta ad un qualsiasi evento o Vetrina, non si vende solo il prodotto presentato ma il territorio. E noi del Consorzio “il Tavoliere” “vendiamo” non solo il Nero di Troia ma tutto il nostro bel territorio. Lo facciamo da tempo, grazie, anche, alla rituale manifestazione che teniamo proprio a Troia nel periodo estivo, ormai da oltre dieci anni, per esaltare il vino e la sua terra d’origine.

D- Ma oggi il Consorzio dove ha sede e dove l’avrà.

R- Già dai tempi del Comitato promotore, successivamente con l’acquisizione della Doc e poi con la costituzione del Consorzio, la sua sede naturale è sempre stata Troia, con l’ufficio legale in municipio. E rimarrà a Troia quando ci sposteremo alla “Casa del Gusto”, ex convento di San Francesco, nuova sede del Gal Meridaunia, che metterà a disposizione degli spazi solo per il Consorzio del Nero.

D- Raggiunto l’obiettivo della Doc, questa presenza al Vinitaly 2012 del Consorzio che significato ha avuto?

R Intanto una presenza d’orgoglio visto l’obiettivo raggiunto. E l’apprezzamento a tutte le cantine che hanno creduto nel progetto. Tant’è che tutte le etichette, che hanno vestito “l’abito da sera” della Doc Tavoliere, hanno ricevuto grandi consensi non solo di pubblico ma, anche, di esperti, e hanno avuto, soprattutto,  nuovi ed interessanti contatti nazionali ed internazionali, chiudendo contratti con amici che giungevano dalla nostra penisola e anche dagli Stati Uniti, Australia e Cina.

D – Ma perché una battaglia di dieci anni per la Doc?

R – Perché il Nero di Troia è un vitigno di alto pregio che grazie ai nostri produttori è riuscito ad imporsi al grande pubblico. Ed oggi più che mai aveva bisogno di essere riconosciuto affinché la Regione istituzionalizzasse un prodotto di grande qualità dopo le imprese di Negramaro e Primitivo. Ed ecco la chiusura del cerchio: il Nero di Troia, con la Doc del Tavoliere, raggiunge l’approvazione di grande prodotto italiano certificato e parte con un nuovo curriculum di pregio per affrontare a testa alta i grandi mercati internazionali che già lo apprezzavano.

D- Ma come potete garantire la qualità del prodotto?

R- Attraverso un disciplinare rigido che dia così una selezione fisiologica dell’unico e solo vero Doc del Tavoliere del Nero di Troia.

D- Come mai avete aperto anche al territorio della neo provincia della BAT l’opportunità di rientrare nella Doc Tavoliere?

R – Perché il provincialismo o il facile e deleterio campanilismo è stato sempre fuori dalle nostre linee di principio. Il vitigno troiano, successivamente reimpiantato nell’alto e basso Tavoliere, ha dato sempre grandi frutti, e di questo ne siamo consapevoli ed orgogliosi. Dunque, per quale motivo entrare in conflitto con gli amici e bravi imprenditori del nord barese, che anzi hanno collaborato all’espandersi del grande vitigno della terra di Troia? Siamo aperti a lavorare con tutti affinché il Nero di Troia diventi un nuovo caposaldo del settore vitivinicolo pugliese.

D- Progetti?

R- Proprio dal Vinitaly, grazie alle sinergie politiche della Senatrice Colomba Mongiello e dell’Assessore regionale Dario Stefàno, abbiamo lanciato la prima grande iniziativa della Doc Tavoliere. Si chiamerà “I giorni del Nero”, e vedrà coinvolto il territorio d’appartenenza della Doc, una grande città italiana, ed una estera.

D- Ci può dare una anticipazione sulle tappe?

R – Come già detto, partiremo con la rituale tappa di Troia, dove, oltre al convegno, faremo un grande evento per la proclamazione della Doc Tavoliere. Per la seconda manifestazione stiamo ancora decidendo il sito; poi, ne faremo una grande a Foggia, che vedrà coinvolte anche le istituzioni più importanti che ci hanno dato una mano nel raggiungimento dell’obiettivo. Da poco, ma con grande impegno, stiamo lavorando alla grande tappa nazionale per la presentazione della Doc, da realizzare nella città di Torino. Terra che, da sempre, ha ospitato ed ospita ancor oggi, di generazione in generazione, “colonie” di famiglie pugliesi. E poi il sogno di poter aggredire il mercato internazionale con una presenza di prestigio in Cina, dove il futuro del Vino è già cominciato.

 

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