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"Un esempio di Amore assoluto" - Biografia di Padre Angelo La Salandra

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Giugno 2012
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Presentazione del libro dedicato al Missionario trojano che “Sognava l'Africa, ma, dopo il Portogallo, sbarcò in Brasile”

 

Nel novembre del 1947 va in Portogallo, porta che l’avrebbe condotto in Monzambico. In terra lusitana resta fino a tutto il 1959: opera a Canas de Sabugosa, Viseu, e Paço de Arcos (Lisbona) e già sognava la vicina Africa. Non immaginava che l’Africa, invece, gli si allontanava, perché i disegni di Dio per lui erano altri.

La destinazione finale, invece, è il Brasile, dove sbarca il 25 gennaio 1960: Sud Maranhào, missioni in Caxias, Mirador, Balsas, Sucupira, Candido Mendes, Sao Paulo ed, infine, Sao Josè do Rio Preto dove viene trasferito e qui, nel 58° anno dalla sua ordinazione sacerdotale, a quasi 82 anni, padre Angelo, “Il guerrigliero di Dio”, così scherzosamente chiamato per il suo carattere, muore , e per sua volontà, riposerà per sempre nel locale cimitero di San Giovanni Battista.

Per ricordare, soprattutto ai più giovani, la figura del compianto comboniano, il 19 maggio 2012, nel locale cine-teatro “Pidocchietto” di Troja, è stata presentata la versione italiana del libro: "Padre Angelo La Salandra - Una vita, Una missione", ultima opera della defunta scrittrice e storica brasiliana prof.ssa Maria do Socorro Coelho Cabral (titolo originale dell'opera “Padre Angelo La Salandra: Uma Vida, Uma Missão” - prima edizione in lingua portoghese, anno 2001).

Geppo Piantanida, aprendo la serata, ha voluto ringraziare: la famiglia, per aver conosciuto attraverso la lettura del libro p. Angelo, un Santo "perché l’albero si conosce dai suoi frutti"; ancora, tutti i presenti: i Missionari, i Sacerdoti, le Autorità, gli ospiti venuti da San Paolo, il folto pubblico, i numerosi parenti di padre Angelo e quanti si sono prodigati per la riuscita dell’evento. Un saluto particolare è stato indirizzato a p. Fernando Zolli, Superiore della casa missionaria di Firenze, impossibilitato a partecipare: è stato molto legato alla memoria di p. Angelo. Ringraziamenti sono andati a p. Daniele Coppe, per aver tradotto in italiano il libro; a Mauro Milone e Leonardo Mottola per la sua trascrizione ed alla prof. Pina La Salandra per la realizzazione della sua edizione italiana e per l'organizzazione dell'evento.

Edoardo Beccia

Il sindaco di Troja dopo aver rivolto un pensiero alla vittima e ai feriti dell'attentato della mattina a Brindisi, ha dato il benvenuto a tutti i presenti. Ha espresso la sua gratitudine e quella della città ai Missionari Comboniani, molti dei quali nostri concittadini come p. Angelo. Ha evidenziato la grande opera apostolica di padre Sartori, fondatore del locale seminario comboniano, del quale padre Angelo fu il 1° alunno. Questi, diventato Missionario, seguì in modo incessante le orme del Servo di Dio Bernardo. Di padre Angelo ha evidenziato le doti di bontà, l'umanità e la spiritualità di un santo missionario, uomo ed educatore, che nella sua lunga missione ha elargito la sua vocazione in maniera assoluta trasformando tutto in bene. Un grazie a P Angelo e a tutti i missionari sparsi nel mondo tramite i quali abbiamo conosciuto le loro difficoltà, i loro popoli,  il concetto attivo della vita. Siamo fieri di avere una casa missionaria comboniana a Troja dove sono stati non solo i nostri missionari locali ma anche altri come p. Raimondo Tommasin, P Mattia Bizzarro, etc., che hanno operato e operano in tutte le parti del mondo, spesso in condizioni difficili e seguendo gli insegnamenti e il carisma di San Daniele Comboni.

E noi come cittadini di Troja ci siamo fidati e affidati a loro e siamo grati per tutto quello che hanno compiuto e compiono per la costruzione del Regno di Dio .

Padre Gianni Capaccioni

Il Superiore della casa Missionaria di Lecce, ha presentato la grande umanità e spiritualità di p. Angelo e ha illustrato la sua figura con note biografiche e riflessioni sulla sua attività missionaria. Egli non è stato

un navigatore solitario ma ha seguito il Progetto della grande Famiglia Comboniana, diffuso in tutto il mondo. Ricorda la frase che gli disse chiamandolo per cognome: “Coraggio Capaccioni vai sempre avanti” e con quegli occhi penetranti mi inculcava tanta forza e dolcezza. Ha avuto una sensibilità particolarissima per i piccoli, i poveri, i ragazzi di strada, i carcerati, i drogati. Si è affidato totalmente all’adorazione di Dio. Lui guardava l’invisibile, vedeva sempre lontano ed ha vissuto come figlio di Dio, discepolo di Comboni e figlio di questa terra. Come educatore è stato molto esigente e giusto. Usava un metodo dialogico ed affidabile. Ha avuto e ha creato intorno a sé molti collaboratori soprattutto maestri e catechisti. La sua permanenza in Portogallo per imparare la lingua portoghese e per capire come comportarsi nei confronti di una madre patria (il Portogallo, n.d.R.) molto esigente con le sue colonie. Partì, invece che per il Monzambico, per il Brasile, per volontà di Papa Pio XII°, impressionato dalla conquista latino-americana da parte del marxismo e delle sette cristiane. Il Papa aveva chiesto ai Comboniani di convogliare i loro sforzi verso questo Continente che correva il rischio reale di questa duplice invasione. E' noto che nel ricco Brasile la stragrande maggioranza della popolazione soffriva e soffre grandi sofferenze per la mancanza di tutto. Padre Angelo, come Manzoni, andava ripetendo: “Dio non abbandona mai i suoi figli che confidano in Lui, anche se qualche volta permette che siano tribolati”. Agli infermieri, come padre Pio, raccomandava, col suo esempio, “di servire i malati con dedizione ed amabilità, come se servissero Gesù Cristo”.

Per una più esauriente conoscenza della biografia di padre Angelo invitiamo i nostri lettori a visionare i link in calce al presente articolo, e, ovviamente, a leggere il libro “Padre Angelo La Salandra - Una vita, Una missione”.

La Maglia vissuta

Al termine dell'intervento di padre Gianni, viene presentata “La Maglia” di padre Angelo, un indumento logoro, da lui “vissuto” per aver donato tutto di sé agli altri; viene, altresì, mostrato il Crocifisso della sua Ordinazione Sacerdotale, donato ad un nipote perché “Gesù morto e risorto potesse essere sempre vivo”.

Verissa Coelho Cabral

Prende, quindi, la parola Verissa, figlia della scrittrice Maria do Socorro. Spiega, (traduce in simultanea p. Daniele Coppe), le ragioni della pubblicazione del libro di sua madre "Uma Vida, Uma Missão". “P. Angelo, per mia madre era l'amico, il confidente, il conforto spirituale in tutti i momenti della giornata; il senso e il segno della presenza viva della pace e della spiritualità. Conosceva, anche il mio nonno paterno, che era Prefetto di Balsas e la zia Eliana, qui presente, insegnante di lingua e letteratura portoghese nello stesso collegio "San Pio X" del quale P. Angelo era Rettore. La mamma aveva ricevuto da p. Angelo nel novembre del 2000, un mese prima della di lui morte, avvenuta il 7 dicembre, il suo diario con le lettere che il Padre inviava a parenti, amici ed ex alunni: è stato la materia prima per scrivere un libro in memoria di P. Angelo e di tutti missionari che si consumano per la costruzione del regno di Dio. Lo scopo è stato quello di lasciare uno splendido esempio di vita, di profondo abbandono alla volontà del Signore ed al lavoro proficuo non solo nel campo dell'istruzione brasiliana, ma, anche, per il regno Celeste. Anche la mia mamma, seguendo le orme del suo maestro p. Angelo, fece della sua vita una bella preghiera d'amore: è deceduta nel 2002, un anno dopo la pubblicazione del libro di cui si parla. Padre Angelo per tutti noi  è già un santo. La mamma, che ora è certamente in cielo con lui, è stata felice di questo incontro e lassù continua a ringraziarlo”.

 

Padre Daniele Coppe

P. Daniele, che tutti ricordano per la sua permanenza nella nostra comunità della Mediatrice e, anche, come “disinvolto” autista-missionario, nel suo intervento ha sintetizzato il libro della prof.ssa Cabral, da lui tradotto in lingua italiana. I primi anni raccontano la fase di adattamento (inculturazione). Furono iniziate varie opere di infrastruttura, grazie ai nostri bravi Fratelli Coadiutori: la fornace per i mattoni cotti, la falegnameria, la segheria circolare, l’officina meccanica, la tipografia, etc.., tutte opere che serviranno per la costruzione di scuole, cappelle, saloni, ospedale, seminario e cattedrale. P. Angelo La Salandra, che arriva a Balsas (Brasile) agli inizi del 1960 accolto con gioia da mons. Parodi, è subito nominato Parroco in sostituzione del P. Fabio Bertagnoli in partenza per l'Italia per un periodo di riposo. P. Angelo apprezzò le varie opere realizzate che vedeva come mezzo, come via per l’evangelizzazione, per la salvezza delle anime che riteneva lo scopo principale della sua missione. Constatò che c’era ancora molto da fare specie nell’interno (nel sertao), dove regnava l’analfabetismo e l’ignoranza religiosa. Per questo, con gli altri missionari, fondò il CAER  (Centro Addestramento Educazione Rurale) dove giovani e adulti (uomini e donne) si riunivano un mese intensivo all’anno (per tre anni), studiando varie materie, che poi cercavano di trasmettere nelle scuole interne. Erano chiamati ”i maestri laici” che anche lo Stato  apprezzava, riconosceva e assumeva. Da questi sorsero i catechisti, i dirigenti di culto e le Comunità Ecclesiali di Base (CEBS). Nel 1962, rispondendo a una richiesta del Papa Pio XII, fu aperto col  Vescovo Mons. Parodi, il Seminario per la formazione dei futuri sacerdoti, e P. Angelo ne divenne il Rettore, e nel 1963-64 si avviò il Collegio San Pio X°, dedito alla formazione dei giovani, prima riservato ai soli maschietti e, poi, esteso anche alle ragazze ( ginnasio e poi scientifico).

Nel 1964-69, p. Angelo esercitò l'incarico di Superiore Provinciale  dei Comboniani del  Brasile Nordest. Ha continuato le varie tappe della missione mettendo in rilievo la sua umanità e disponibilità verso i più umili, i drogati, le prostitute, i carcerati, gli analfabeti, etc,. Sempre pronto ad intervenire sia di giorno e sia di notte.

“Voglia il Signore che presto siano riconosciute le virtù di P. Angelo, per il bene delle missioni e di tutti quelli come lui”. Come ha scritto p. Lorenzo Gaiga : “P. Angelo è stato un dono di Dio per la Congregazione comboniana e per la Chiesa, un uomo tutto di un pezzo, senza incrinature o cedimenti; missionario comboniano fino al midollo delle sue ossa, arrivato al servizio di Dio e dei confratelli percorrendo una strada di croci, fisiche personali, ma anche di gioie apostoliche. I Motori che hanno mosso la sua attività sono state le devozioni ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria”. Conclude, ringraziando i parenti dell'autrice, giunti da San Paolo, per la loro cordiale presenza e i Padri per la calorosa ospitalità. Invita tutti a leggere il libro non come un giornale, ma a meditarlo.

Il video-album

Subito dopo l'intervento di p. Daniele, viene proiettato il video-album: “Padre Angelo La Salandra - Un esempio di amore Assoluto”, realizzato dalla prof.ssa Pina La Salandra, nipote di p. Angelo.

Padre Anastasio Tricarico

E' la volta, quindi, di P. Anastasio, missionario in Malawi, che ricorda ai presenti l'intensa attività di padre Angelo: come uomo vissuto in una famiglia numerosa e rigorosa, come missionario che trascorre la sua vita basata sulla preghiera, sulla contemplazione, sull'adorazione. Spesso lo vedeva inginocchiarsi, allargare le braccia guardando il Tabernacolo per parlare con il Signore, e, prostrandosi con il capo per terra, pregava, fino a notte inoltrata, con umiltà e immensa spiritualità

Egli ha avuto un sola idea, la stella che ha guadato tutta la sua vita: ha scelto “Gesù nei poveri e i poveri in Gesù”. Come educatore, il suo metodo si basava sull'etica, sulla spiritualità e sulla giustizia: anche se a volte poteva risultare un pò rigido, veniva accettato e condiviso dai suoi alunni perché era sempre accompagnato dal sorriso e dalla dolcezza. Concludendo, p. Anastasio, ringrazia p. Angelo per tutto quello che è stato per Lui.

Eliana Botelho Coelho

Siamo quasi all'epilogo della serata. Interviene la sig.ra Eliana, cognata dell'autrice del libro “Padre Angelo La Salandra - Uma Vida, Uma Missão”. Insegna portoghese (lingua ufficiale del Brasile) presso l'Istituto San Pio X, fondato da p. Angelo del quale era stato Rettore. Porta i saluti di tutti gli ex alunni del nostro comboniano e legge alcune mail. Ne riportiamo di seguito tre significative nella loro traduzione italiana, altre sono inserite come allegati di questo articolo:

Prima mail: Cara prof.ssa Pina La Salandra.

Sono venuto a conoscenza che, grazie a lei, si pubblicherà il libro sulla vita di Padre Angelo La Salandra. Sentite congratulazioni per quest’iniziativa, a Lei e ai suoi collaboratori. Durante la mia vita ebbi varie opportunità di vivere momenti indimenticabili con Padre Angelo. Fu lui che mi accolse quando entrai nel Seminario Minor, essendone egli stesso il rettore. Per un certo periodo, sono anche stato suo alunno. Mi marcò il suo esempio di uomo di preghiera, di amore alla Madonna e di amore verso i giovani e la Chiesa. Lo ammiravo, e pur essendo così esigente coi giovani e gli adolescenti, questi lo adoravano, tanto che lasciava la sua impronta nella loro vita grazie al suo gran carisma di educatore, divenendo tutti buoni cristiani e onorati cittadini, ennesimo grande contributo per il bene comune. Questo libro contribuirà a mantenere viva la testimonianza di un grande missionario, in terra maranhense.

Che Dio vi benedica.

Con stima, Don Sebastiao Bandeira – Vescovo di Coroatá (MA)

Seconda mail: Da Iracema Santos Fantaguci

Tutto bene a Troja, Pina? Qui in Brasile, tutto bene. Grazie per l’invito  che riguada la presentazione del libro di Maria do Socorro Coelho Cabral: “Padre Angelo La Salandra - Uma Vida, Uma Missão”. Siamo molto felici, perchè il libro, scritto in Brasile, è stato poi tradotto in italiano, e sarà presentato ufficialmente il 19 maggio a Troja (Italia) città di Padre Angelo dove visse con la sua numerosa famiglia fino al giorno della sua ordinazione, nonchè città dove vivono tuttora i suoi familiari.

La vita di Padre Angelo merita di essere conosciuta da tutti, e le nostre testimonianze vogliono raccontare la sua totale e piena dedizione alla volontà del Signore, lottando sempre per i più umili ed emarginati. La pubblicazione in italiano di questo libro è da considerarsi come una grazia di Dio: per tutti noi deve essere una festa. Siamo felicissimi dato che il libro, scritto in Brasile, nello Stato del Maranhão, da Maria do Socorro Coelho Cabral (che riposi in pace), adesso sarà conosciuto anche da tutti voi in Italia.
Condivido con tutti voi la mia più grande felicità e ringraziamento, dato che fate parte del nostro progetto "Resgate da Memória de Pe. Ângelo La Salandra" (“Riconoscimento della Memoria di Padre Angelo La Salandra”). Che Dio vi protegga sempre e benedica i vostri progetti,

Terza mail: da Stael C. Barbosa

Egregia Sig.ra Pina,

ho avuto l’onore di essere stata alunna, a Balsas, di una persona cosi speciale come P. Angelo La Salandra.

P. Angelo è stato un grande esempio di missionario ed educatore, lasciando ai suoi ex alunni, cosi come per la città di Balsas, quella grande eredità di uomo completamente dedito alla vita dei più poveri e al loro insegnamento, forme che utilizzava per annullare quelle differenze sociali , cosi evidenti nella nostra città.

Candido Di Pierro

Dopo la lettura delle mail, anche il Dott. Di Pierro, da sempre vicino ai comboniani di Troja, nel suo intervento ha risaltato lo spirito di p. Angelo. Egli era un’eremita contemplativo molto ricercato dai giovani perché padre Angelo parlava al cuore con autorità. Era un intercessore dei giovani verso Dio con il suo Spirito di carità. In Nome di Cristo non rifiutava nulla. Possedeva uno spirito di sacrificio non solo per annunciare il regno di Dio ma anche per offrire le sue sofferenze fisiche al Signore. Un giorno andando a trovarlo in ospedale a Foggia, subito dopo un delicato intervento, chiedendogli come stesse mi rispose: “ Sto dicendo la mia Messa”. Egli ha sempre dimostrato uno spirito di povertà e di offerta costante e incessante, uno spirito di preghiera e di contemplazione rivolti al Signore perché è "Lui che salva le anime...noi siamo solo degli strumenti". Non rifiutava nessuno, aiutava tutti, specie i più umili. Anche le sue omelie erano travolgenti e spesso ci mettevano in crisi. Nella malattia, avendo subito otto interventi, egli offriva al Signore le sue sofferenze in espiazione dei suoi peccati e di quelli di tutto il mondo. Nel settembre del 1997 quando mi salutò prima dell'ultima partenza, mi disse: "Sono in trattativa con il Signore per offrirgli la mia vita" e chiedeva alla Madonna di non disturbare troppo gli altri nel momento in cui sarebbe giunta la chiamata al Padre Celeste. Era sempre guidato dallo Spirito Santo in tutte le sue azioni che miravano alla realizzazione del regno di Dio. Abbiamo molto da imparare da padre Angelo, grande missionario.

Mons. Domenico Cornacchia

La conclusione della serata è affidata al nostro Vescovo della diocesi Lucera-Troja. Ringrazia le nipoti di padre Angelo, Maria e Pina, e i Missionari per l’invito, per il dono del libro, che ha letto con piacere. Ha potuto cosi conoscere una persona che considera Santa. Un uomo pieno di Spirito Santo che ha donato tutto se stesso ai poveri, ai carcerati, ai drogati. Paragona la maglia bucata che gli aveva mostrato già la nipote Maria ad una rete che buttata in mare prende i pesci che rappresentano i discepoli pescatori di anime. Padre Angelo ci ha lasciato una grande eredità...Io sono venuto per conoscere di più padre Angelo “Ringrazio il Signore per aver donato alla famiglia La Salandra quattro vocazioni religiose: tra esse un grande Missionario, che ha svolto la sua missione con strenua Fede, Amore, Umiltà, Povertà e Preghiera incessante. E' una cosa grande per la nostra diocesi”. Ricorda una frase di Papa Giovanni Paolo 2° quando è visitò Troja ( 25 maggio 1987) “La fede si rafforza donandola. Mi auguro che la nostra fede sia una piccola parte della fede grande che hanno avuto tutti i santi”.

 

 

 

Candice Botelho Coelho

In conclusione dell'evento la nipote dell'autrice del libro, Candice, ha consegnato a padre Guido Grilli, parroco della Mediatrice, un quadro con la foto di p. Angelo.


Chiusura presentazione

Nel ringraziare gli intervenuti Geppo Piantanida, conduttore dell'evento, lancia all'Amministrazione comunale la proposta di intitolare a p. Angelo una via di Troja, come già fatto per San Daniele Comboni e padre Bernardo Sartori.

ALLEGATI (per aprirli, cliccare sul pdf prescelto nel box "Allegati" in fondo a questa pagina):

  • Relazione ufficiale di padre Gianni Capaccioni

  • Tradução em português do relatório oficial do Padre Gianni Capaccioni

  • Mail D, Sebastiao Bandeira, Bispo de Coroatá (MA)

  • Jogral (la ballata) sobre a vida de P. A. La Salandra

  • Padre Angelo, “l’Angelo delle guardie notturne”!

Riferimenti:

  • P. Angelo La Salandra: Una vita, Una Missione” di Maria do Socorro Coelho Cabral – edizione in italiano, 2012 – tip. Mauro, Troja.

  • Il guerrigliero di Dio: Angelo La Salandra, missionario in Brasile” di padre Lorenzo Gaiga - edizione EMI 2001.

  • P. Angelo La Salandra: Il guerrigliero di Dio”. In “Aria di Troia”, pg. 6 del numero di dicembre 2010.

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