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Soddisfazione di Coldiretti Foggia per la approvazione della legge che salvaguarda il vero olio made in Italy

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Dicembre 2012
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Approvata ieri sera con il via libera da parte della Commissione Agricoltura della Camera in sede deliberante la legge che salva l’olio made in Italy, proposta in qualità di prima firmataria dalla senatrice foggiana Colomba Mongiello.

“Accogliamo questa notizia con grandissima soddisfazione” riferisce il Presidente di Coldiretti Foggia Pietro Salcuni “perché gli ostacoli messi in campo dalle lobbies del settore che si erano frapposti alla approvazione della norma negli ultimi giorni ci avevano fatto temere il peggio, considerata la imminente scadenza della legislatura. Fortunatamente in questa circostanza c’è stata una risposta univoca e trasversale della politica che ha compreso l’importanza di assicurare a produttori e consumatori un importante strumento di lotta alla contraffazione degli oli extravergini d’oliva.

Un ringraziamento particolare va alla senatrice Colomba Mongiello che ha sicuramente aperto la strada a questa legge che salvaguarda una produzione tipica della agricoltura della provincia di Foggia e che dal Gargano, al Subappennino Dauno all’Alto e Basso Tavoliere caratterizza in maniera significativa il nostro paesaggio che può continuare ad essere tutelato dagli agricoltori solo se la coltivazione dell’olivo riesce a dare reddito; e credo che con questa legge, unitamente ai provvedimenti già approvati lo scorso agosto sul contenuto massimo di alchilesteri come parametro di qualità, si creino tutte le condizioni perché l’olivicoltura possa ritornare a dare reddito ai nostri produttori.”

La legge approvata prevede innanzitutto che mettere in etichetta indicazioni fallaci e non veritiere “che evocano una specifica zona geografica di origine degli oli vergini di oliva non corrispondente alla effettiva origine territoriale delle olive” diventa reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine (articolo 517-quater del codice penale).

Vengono inoltre aggiunte sanzioni accessorie, con l’interdizione per cinque anni dal realizzare attività di comunicazione commerciale e attività pubblicitaria aventi per oggetto oli di oliva e il divieto di ottenere, a qualsiasi titolo, contributi, finanziamenti o mutui agevolati da parte di istituzioni nazionali e/o europee, per chi sia stato oggetto di condanna per reati nel settore.

Per i marchi che evocano una specifica zona geografica che non coincide con l’effettiva origine delle materie prime scatta quindi il ritiro. Si inaspriscono anche i controlli, con il rafforzamento degli istituti processuali e investigativi (intercettazioni, ecc.). Contro il segreto sulle importazioni agroalimentari, verrà poi garantito il diritto d'accesso alle informazioni concernenti l’origine degli oli di oliva detenute dalle autorità pubbliche a tutti gli organi di controllo e alle amministrazioni interessate

Si va, ancora, a migliorare la leggibilità delle etichette e si completa l’intervento già anticipato dal Parlamento con una norma precedente sul valore probatorio del panel test, al fine di garantire la corrispondenza merceologica e la qualità degli oli di oliva e punire la non conformità dei campioni degli oli di oliva vergini alla categoria dichiarata in etichetta. Si fissano inoltre limiti più restrittivi per il contenuto di etil esteri degli acidi grassi (Eeag) e di metil esteri degli acidi grassi (Meag) e saranno rese note le risultanze delle analisi che sono pubblicate ed aggiornate mensilmente in una apposita sezione del portale internet del Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali.

Previsto in etichetta anche un termine minimo di conservazione non superiore a 18 mesi dalla data di imbottigliamento non che specifiche modalità di presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, imponendo l’obbligo di idonei dispositivi di chiusura o di etichettatura e di sanzioni connesse alla violazione delle relative disposizioni.


 

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