L’ALBA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE – LA RECENSIONE
Negli anni ‘70 un blasonato attore Holliwoodiano di nome Charlton Heston dovette interpretare un ruolo a lui non gradevole, e fu soltanto grazie ad un cospicuo tornaconto che egli accettò. Questo ruolo era quello dell’astronauta Taylor nell’avventura fantascientifica IL PIANETA DELLE SCIMMIE, cult del 1968 che ha dato vita ad un vero franchise, con ben quattro seguiti di dubbio valore, una serie tv (negli anni 70/80), una serie animata ed un remake insulso, si, proprio insulso negli anni duemila firmato da quel genio di Tim Burton, genio che per una volta si lasciò trasportare da clausole e scartoffie burocratiche che gli fecero realizzare ad oggi la sua peggiore pellicola. Ebbene, oggi spunta nelle sale il prequel (capitolo precedente al primo, opposto del sequel) del grande cult del 68, L’ALBA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE, diretto da uno sconosciuto (ma con molte cartucce da sparare!) Rupert Wyatt e con James Franco (Spider-man, Tristano e Isotta) nel ruolo principale. Realizzare un prequel di un cult classico poteva rivelarsi un’azzardo non da poco (ricordate L’ESORCISTA – LA GENESI?), ed invece la pellicola si è dimostrata all’altezza dell’evento, anzi, ha sorpreso un po’ tutti. Grazie alla tecnica del performance-capture (dove gli attori indossano delle tute con dei sensori per catturare i movimenti che verranno rimpiazzati digitalmente in post-produzione) l’attore Andy Serkis, colui che diede i “movimenti” al Gollum del Signore degli anelli e a King Kong del 2005, ci regala un’interpretazione “scimmiesca” senza eguali. Ma è nella storia il punto forte della storia: si parte da una ricerca per la cura dell’alzheimer sino ad arrivare ad una rivolta delle scimmie sugli uomini: detta così sembra banale, ma la dura critica alla società è ben delineata, con anche dei riferimenti alla schiavitù negriera dei primi coloni americani, ma sottolineando come il maltrattamento animale sia purtoppo una piaga dei nostri giorni, figlia di una società priva di ogni etica. Ebbene, il fulcro è: e se questi animali si ribellassero? Ricordate GLI UCCELLI di Hitchock? Immaginatevelo con le scimmie (dove ci sono anche molti riferimenti a questa grande pellicola), ed immaginatevelo con un leader capace di provare sensazioni umane e ad avere un’intelligenza pari alla nostra, spinta però da una rabbia soppressa: una vera catastrofe. Si, una catastrofe per l’umanità che ha giocato in modo negativo con la genetica e con esseri indifesi, trattati come oggetti su cui giocare a fare il dio della situazione, ridicolizzare la natura e renderla aggressiva al punto da ritorcersi contro di noi. Si, la pellicola fa riflettere davvero, in chiave fantascientifica, ok, ma fa riflettere, e, ritornando in tema cinematografico, si collega tranquillamente al suo “successore” del 1968, con alcuni piccoli cammei di situazioni che riportano alla prima pellicola (quotidiani che parlano di astronauti scomparsi, il lancio della navetta che sorvolerà l’universo, ecc.). insomma, un film completo, una fantascienza vera senza eccesso di cgi, anche se tutte le scimmie (o quasi) sono realizzate in cgi, non inficia per niente sul seguito della pellicola. Un film consigliato a tutti, e soprattutto ai fan della vecchia saga, rimarrete soddisfatti.
Auguro a tutti, buona visione.
Gianfranco Poliseno
< Prec. | Succ. > |
---|
Sponsor