Giù le mani da AMICI MIEI
Amici miei, amici miei…oltre che riferirmi a voi, amici miei lettori di Cinemastroy, mi riferisco a quel grandissimo capolavoro diretto dall’immenso maestro Mario Monicelli, capolavoro di indiscusso valore oggettivo della commedia italiana, della vera commedia italiana.
Perché - voi direte - questo prologo così strano? Perché qualcuno, qualcuno, ha osato pescare nel cilindro questo TITOLO, ed appiccicarlo a qualcosa che non ne vale neanche una virgola scritta sbagliata con una mano tremolante. Mi riferisco al nuovo “lavoro” di De Sica jr e co., ovvero AMICI MIEI – COME TUTTO EBBE INIZIO, diretto da Neri Parenti e prodotto da De Laurentis. E’ vero che le idee scarseggiano e il cinema non naviga in acque proprio limpide, ma era necessario fare un prequel di un qualcosa che è entrato di diritto nella storia del cinema italiano? Amici Miei non è solo un film, è stato un costume, un’analisi generazionale che ancora oggi fa eco al nostro pallido presente. Amici miei è un capolavoro. Amici miei non è solo una commedia, è un’analisi della grottesca situazione sociale del periodo, si ride, ma si ride amaro, si riflette in noi ogni battuta, ed ad ogni battuta ci si ferma a pensare. Cos’ha fatto De Laurentis?? Ha pensato bene che fare un film con questo titolo avrebbe attirato gente al cinema, facendo cassa e dare uno schiaffo al vero cinema: e qui subentrate voi, cari lettori ed amanti del cinema, e sapete perché?? Perché quest’accozzaglia di volgari battute alla “cinepanettone” non ha incassato nulla, non date retta ai falsi critici, l’intento di sfruttare un così grande lavoro storico non è riuscito, e finalmente avete dato VOI la dimostrazione che noi italiani tanto ignoranti poi non siamo. Amici miei è e rimane la trilogia di Monicelli (bilogia, il terzo fu diretto da Nanny Loi), non si tocca, è come se oggi un pittorino da 3 soldi rifà la Gioconda con un sorriso diverso, dicendo che era il vero sorriso della Gioconda… Ma stiamo scherzando? Certi produttori, certi registi, gente che è nata e vissuta nell’ambiente cinematografico dovrebbero sapere in primis che l’arte e la cultura del cinema sono un qualcosa di sublime, non un’attività commerciale su cui lucrarci, ma se i risultati sono poi pessimi incassi, ebbene, amici di Cinemastory, ben vengano, almeno capiranno una volta per tutte che l’arte cinematografica è nata per tutti, ma gustata da pochi. Questo sfogo era dovuto, era per me un dovere difendere Amici Miei, perché è come difendere parte della mia storia, parte della mia passione, e parte di noi italiani, a voi tutti dico: se non avete ancora visto Amici Miei, fatelo, ne rimarrete estasiati, ne rimarrete colpiti, e lo posso gridare a voce alta. Auguro a tutti voi, amici lettori, buona visione.
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