Come vincere la timidezza e riacquistare la fiducia in se stessi
Chi di noi non si è mai vergognato nel fare una telefonata, nel parlare in pubblico, nel chiedere un appuntamento ad una persona che ci attrae o nel chiedere indicazioni stradali a dei passanti, ecc…? Chi non ha pensato almeno una volta nella sua vita: "Ah! Se avessi detto quella cosa al momento giusto", oppure: "Magari fossi come quella persona, brillante ed estroversa, sempre sicura di sé". Effettivamente, la timidezza a volte può rendere difficili anche le azioni più semplici.
Che cos’è la timidezza? La timidezza è un particolare “tratto della personalità” di un individuo che lo fa sentire sempre fuori luogo e fuori tempo, lo fa rimanere in silenzio e non gli fa esprimere la propria opinione per paura di sbagliare e di essere giudicato dagli altri, che lo fa diventare rosso solo se qualcuno posa lo sguardo su di lui, ecc… ecc… ecc…
La buona notizia è che nessuno nasce timido! Sono soltanto tre, infatti, le paure istintive che ciascuno di noi ha già dalla nascita: la paura di cadere, la paura dei rumori forti e la paura di essere abbandonati. Sappiamo questo perché nel momento in cui un neonato ode un forte rumore sussulta e piange. Oppure quando ha la sensazione di perdere l’appoggio sotto di sé, o ancora quando viene privato per molto tempo del contatto fisico dei genitori, la sua reazione istintiva è quella di piangere. Al di là di queste, tutti gli altri tipi di paura vengono acquisiti, o per meglio dire imparati, durante l’arco della nostra vita. Molte di queste paure ci vengono insegnate (bonariamente!?) dai genitori, dalla scuola, dai media o da determinate esperienze che facciamo. Dobbiamo immaginare il nostro cervello che alla nascita è come un quaderno nuovo con tutte le pagine bianche. Non appena veniamo al mondo, le persone che ci circondano cominciano a fare a gara per scrivere su quel quaderno. Alcuni ci scrivono cose utili, altri invece scrivono istruzioni deleterie come ad esempio il meccanismo della timidezza, della paura del giudizio altrui, della bassa autostima e via dicendo. E’ di fondamentale importanza, però, capire che come tutte le cose scritte su un quaderno possono essere cancellate e corrette oppure sostituite con altre più utili, così è possibile modificare la convinzione di essere timido.
Quali sono i consigli per poter superare la timidezza?
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NON DEFINIRTI MAI “TIMIDO”: Quante volte ti sei sentito dire: "Come sei timido!" o tu stesso l'hai pensato. Se ti è capitato alcune volte nella vita di essere timido, insicuro o impacciato non definirti timido, insicuro o impacciato. Cambia il tuo dialogo interno, inizia a dire a te stesso “Ok , quella volta sono stato timido ma in molte altre situazioni non lo sono stato”. Cancella le definizioni: sei sempre diverso e se a volte ti sei comportato da timido, non necessariamente lo sei in ogni circostanza. Non farti condizionare dai pregiudizi e butta via quel metro troppo rigido con il quale ti giudichi, alla ricerca di una perfezione che non esiste.
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IMPARA DAI TUOI ERRORI: Ricorda che ogni azione errata che compi non puoi correggerla, non puoi fare un salto indietro nel tempo per cambiare ciò che oramai è accaduto, puoi però renderti consapevole dell’errore che hai commesso e lavorare per non commetterlo più.
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RIPRENDI IL CONTROLLO DELLA SITUAZIONE: Per combattere il rossore/surriscaldamento, l'agitazione e/o la sudorazione fai lenti respiri profondi e lascia entrare aria fresca nei polmoni, ti rinfrescherai, fornirai più ossigeno al cervello per tornare ad essere lucido e riacquisterai il tuo usuale colorito.
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CREDI IN TE STESSO: Per credere in se stessi occorre accorgersi delle qualità e dei risultati che abbiamo conseguito, occorre smettere di guardare sempre solo a chi è migliore di noi ma anche alla nostra posizione e dire: "Si, è vero che posso migliorare ed aspirare ad arrivare ad essere come quella persona molto sicura di sé che ammiro, ma è vero anche che c'è una bella fila di persone dietro di me". Spesso invidiamo chi è migliore di noi in un certo campo e non ci accorgiamo di quanto questo sia sciocco e limitativo: c'è sempre qualcuno migliore di noi in un dato ambito, il punto è che non teniamo presente quelle peculiarità della vita in cui noi stessi siamo migliori di altri.
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