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News Luglio 2012 A Barletta con Stefano Zurlo
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A Barletta con Stefano Zurlo

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News - Luglio 2012
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"La giustizia prepotente al lido"

Doppia toccata sul litorale adriatico pugliese del pungente giornalista/autore, Stefano Zurlo, ospite per Spiagge d’Autore al Brigantino di Barletta e al Lido Sirenetta di Margherita di Savoia, per parlare di giustizia, degli annosi problemi che l’affannano, di casi irrisolti e dei tribunali “in chiusura”, a seguito della cosiddetta “spending review”.

Radici, sangue e carattere pugliese ( di Troia in Capitanata), l’editorialista giudiziario de Il Giornale, nonché conduttore del talk “Iceberg” su Telelombardia ed opinionista accreditato in Rai, è autore di “Prepotenti e impuniti – Perché la malagiustizia permette sempre di farla franca”, Ed. Piemme 2011, che porta alla ribalta una serie di situazioni imbarazzanti per l’ordinamento giudiziario italiano e il suo assetto organizzativo, tratte da documenti pubblici del Consiglio Superiore della Magistratura.

“Il libro non è scritto contro”, tiene a precisare Stefano Zurlo, “ma prova a dare una scossa alla consapevolezza comune, con la sana intenzione di un forte stimolo al miglioramento di un pezzo direi importante dell’ordinamento costituzionale del Paese”.

C’è un professionista che ha aperto un passaggio abusivo fra la casa e lo studio e non si trova un giudice in grado di impedirglielo. Ci sono i genitori separati che, sulla strada della riconciliazione, vorrebbero ricontrattare tempi e modi dell’affido congiunto dei figli, ma un giudice sedicente esperto in materia non vuol cedere sulle restrizioni concordate anni prima, quando tra i coniugi era “guerra aperta”. C’è poi il caso del licenziato dalla discoteca che lo aveva assunto facendogli firmare un contratto per l’intera stagione e che per recuperare il compenso dovuto e non corrisposto attende oltre dodici anni, durante i quali le lire fanno in tempo a diventare euro.

E poi ci sono le sentenze mai depositate, i ritardi smisurati e le assenze ingiustificate di giudici e magistrati… c’è perfino una causa da 35,00 euro e un giudice che autorizza un tizio a portare la pistola in aula.

Insomma, la giustizia civile in Italia proprio non funziona. Nel Belpaese i processi pendenti sono oltre cinque milioni: un numero impressionante di cause civili congelate dentro il grande freezer della giustizia. Speranze, attese, rancori, soldi, interessi economici, business: c’è tutto un mondo che si muove a singhiozzo, permettendo ai soliti furbi di farla franca, spesso con la complicità di avvocati, giudici e magistrati poco solerti che, muovendosi in una selva di leggi e leggine, fanno della malagiustizia italiana la garanzia dell’impunità per i più prepotenti, a scapito degli onesti cittadini.


 

 

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