Roseto Valfortore: riapertura Chiesa Madre
News - Dicembre 2013 |
Illuminotecnica e recupero fronti prospettici interni
Dopo quasi cinque anni di lavori di restauro e di messa in sicurezza, con l'ultimazione dei lavori relativi alla dipintura e all'impianto illuminotecnico (questi ultimi progettati e diretti da Studio GT www.tricaricoarchitetto.it), la Chiesa Madre di Roseto Valfortore (Fg) verrà riaperta ai fedeli, domenica 22 dicembre 2013 alle ore 18, alla presenza del vescovo di Lucera-Troia, S.E. Mons. Domenico Cornacchia. La Chiesa di Santa Maria Assunta a Roseto Valfortore (Fg), oggetto dell’intervento, è stata edificata nel 1200, ed è attualmente in fase di restauro e recupero. Il progetto, successivo ad una prima fase, consistente nel recupero dei fronti prospettici esterni e della copertura, riguarda la progettazione illuminotecnica, il miglioramento dell’attuale sistema di riscaldamento ed il recupero dei fronti prospettici interni. Nel presente lavoro gli obiettivi che hanno guidato la progettazione sono stati: rispondere alle esigenze di una corretta visione; rispondere alle esigenze di conservazione delle opere contenute all’interno della chiesa; valorizzare le opere stesse e l’architettura della chiesa; perseguire il risparmio energetico prevedendo l’accensione parziale degli apparecchi; rendere gli ambienti vivibili salvaguardando il benessere termo igrometrico degli utenti. Le soluzioni progettuali atte al raggiungimento degli obiettivi preposti sono state individuate mediante l’impiego di opportuni programmi di calcolo ed una scelta accurata dei corpi illuminanti. L’illuminazione dei luoghi di culto è un esempio di progettazione interessante, ma anche impegnativa. La chiesa racchiude e definisce uno spazio sacro, ma non si può non tenere in conto nella progettazione illuminotecnica della dimensione liturgica ed architettonica. Attraverso
l’uso della luce artificiale la chiesa deve, da una parte essere funzionale (illuminazione generale dell’assemblea e del presbiterio), dall’altra rispettare, e nel caso sottolineare, le valenze simboliche dei vari spazi speciali e degli elementi strutturali della liturgia (luce d’accento per l’altare, la mensa, l’ambone). Non bisogna dimenticare, inoltre, che l’edificio chiesa, soprattutto quando è antico, è portatore anche di significati culturali, poiché è un’opera d’arte architettonica, contenitore di opere scultoree, pittoriche, decorative. Anche a questi oggetti va fornita una sottolineatura luminosa corretta, nel pieno rispetto dello spazio sacro che ingloba. Tutto ciò è necessario che avvenga senza dimenticare i vincoli di qualità e quantità di luce imposti dalle normative vigenti per la tutela e la conservazione delle opere d’arte. La normativa di riferimento per il corretto svolgimento del compito visivo è la Norma UNI 10380, che consiglia valori di illuminamento compresi tra 50 e 150 lux per l’illuminazione generale, con una resa del colore compresa tra 60 e 80, mentre per la zona dell’altare sono consigliati valori di illuminamento compresi tra 150 e 300 lux. La Conferenza Episcopale Italiana, nelle disposizioni emanate nel 1993, attraverso una specifica Nota Pastorale, non indica dei valori precisi, ma fornisce delle linee guida da seguire nella progettazione. Si sottolinea che la luce artificiale deve rispecchiare il più possibile le funzioni della luce naturale, assicurare le esigenze fondamentali di luminosità, al fine di soddisfare le richieste liturgiche più frequenti (liturgie feriali, festive) ma anche garantire condizioni per affrontare eventi più rari (veglie di preghiera, rappresentazioni sacre). Il progetto illuminotecnico della chiesa di Santa Maria Assunta in Roseto Val fortore (Fg) è stato sviluppato seguendo i criteri generali sopra esposti. Il progetto illuminotecnico interno è stato redatto nel rispetto della normativa vigente, considerando innanzitutto la funzione primaria della chiesa, che è quella di riunire l’assemblea dei fedeli per la celebrazione dei riti religiosi; particolare cura è stata rivolta all’illuminazione nella sua globalità ed ai diversi particolari, evitando fenomeni di abbagliamento e riducendo i contrasti luminosi tra zone illuminate con diversa intensità. Il primo passo consiste nella modellazione 3D della chiesa, il modello seppur semplificato, deve essere il più possibile fedele alla realtà, al fine di ottenere sia risultati accurati sia un effetto maggiormente verosimile nel rendering.
Cliccare qui per vedere l'intervento dell'ing. Giulio Tricarico per la riapertura della Chiesa Madre
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