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News Novembre 2014 In ricordo di Padre Giovanni Lombardi
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In ricordo di Padre Giovanni Lombardi

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News - Novembre 2014
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Troja, Santa Messa in suffragio del Comboniano nella Chiesa della Mediatrice

Nel trentennale del suo ritorno alla casa del Padre, i fedeli della parrocchia della Mediatrice hanno ricordato, nel corso della celebrazione della Santa Messa delle ore 11:15 di domenica 16 novembre 2014, il comboniano P. Giovanni Lombardi scomparso prematuramente in Verona il 17 novembre del 1984. Al rito era presente, con il coniuge, l'ins. Maria Lombardi, sorella del defunto, la quale al termine della cerimonia religiosa ha ricordato non senza commozione sua e dei presenti la figura del proprio amato fratello. Padre Giovanni era nato a Troja il 7 marzo 1929 nell'abitazione di famiglia ubicata nei pressi del Santuario della parrocchia di Maria Mediatrice. Egli, dunque, respirò l'atmosfera intensamente missionaria creata dal Servo di Dio, Padre Bernardo Sartori. Ragazzino, cominciò a frequentare la chiesa parrocchiale e l'ambiente del seminario prendendo dimestichezza con la realtà comboniana. Il passaggio dalla famiglia alla scuola apostolica rappresentò un fatto quasi naturale. Il 28 settembre 1945, dopo il regolare tirocinio, fu ammesso al noviziato in Firenze, dove ricevette attestati lusinghieri per la sua disponibilità, schiettezza, generosità e profitto negli studi. Nella città medicea il 9 settembre 1947 emise i primi Voti. Dopo la terza liceo si recò a Sulmona come assistente (prefetto) dei ragazzi di quel seminario e conseguì, anche, il diploma di maestro elementare presso l'istituto magistrale dell'Aquila. Nella rinnovazione dei Voti tracciò un bilancio della sua vita. “Sabato prossimo – scriveva – termino gli esami. Spero di uscire fuori 'dal pelago alla riva' vivo, benché, forse, con qualche costola ammaccata”, nella certezza di aver svolto tutto con coscienza. Giudizi positivi nei suoi confronti furono emessi dai Superiori in seguito alla sua domanda per i Voti perpetui. Il 12 giugno 1954 in Milano veniva ordinato sacerdote. Desiderando intensamente la missione, fu inviato nel nord del Brasile, dove operò a favore, soprattutto, dei più poveri, dei vecchi e dei bambini recandosi negli sperduti villaggi del Sertão. In forza di questo suo girovagare gli fu appioppato il nomignolo di “Giovanni senza terra” (questi, in effetti, fu un re inglese vissuto nel dodicesimo secolo il cui soprannome era dovuto al fatto che il padre re Enrico II non gli concesse alcuna eredità alla sua morte). Padre Giovanni ne rideva, ma più contenti erano i poveri che finalmente avevano il “loro” prete. Loreto, Mangabeiras, Riachao, Rio de Janeiro, Alto Parnaiba, assorbirono i primi nove anni della sua vita missionaria. Dopo un breve ritorno in Italia, fu di nuovo in Brasile dove si concentrò per fornire una adeguata istruzione ai poveri affinché essi potessero affrancarsi dalla prepotenza e dallo sfruttamento dei ricchi. Dal 1971 al 1978 alternò brevi soggiorni in Italia per corsi di formazione e l'attività di parroco in Brasile. Nel 1978, nonostante il suo desiderio di continuare ad operare in missione, venne inviato a Lecce perché – gli venne comunicato dal Padre Provinciale Italiano – lì era necessaria la presenza di un missionario con esperienza per la formazione dei seminaristi. Nel gennaio del 1982 Padre Giovanni venne assegnato alla provincia del Portogallo. A settembre dello stesso anni fece ritorno a Verona per i primi sintomi del male che l'avrebbe stroncato Qui, comunque e nonostante le sofferenze, continuò il suo ministero sacerdotale presso le parrocchie o confortando gli ammalati. Gli furono molto vicini i confratelli ed i suoi familiari dai quali riceveva visite e telefonate, che gli venivano fatte anche dalla mamma che gli infondeva coraggio. Poi il declino. Il suo fegato si rifiutava di ricevere i medicamenti che lo tenevano in vita e fu ricoverato in ospedale. Sentendo vicina la fine chiese ed ottenne di ritornare alla Casa Madre per morirvi dopo aver ricevuto i Sacramenti. La sua giornata terrena ebbe termine domenica 17 novembre 1984. La sua salma venne tumulata a Troja, per stare ancora vicino alla Mediatrice che tanto aveva amato. Di Padre Giovanni ci resta l'esempio di un missionario entusiasta della sua vocazione, amante del ministero dedito ai poveri che scelse come parte migliore, disponibile e umilissimo. La sua bontà e la sua cordialità restano un ricordo indelebile tra tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

A cura di Armando Zurlo

 

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